1917: Tutto ciò che c’è da sapere sul film favorito agli Oscar

Con due Golden Globe e numerose candidature agli Oscar, 1917 di Sam Mendes è già stato definito il film dell'anno! Sarà al cinema dal 23 gennaio. Nel frattempo, ecco tutto quello che c'è da sapere...

1917
Una scena di 1917 con il protagonista George MacKay.
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Dopo Skyfall e Spectre, Sam Mendes ci offre la sua visione della Grande Guerra con 1917.

L’ultimo film di Sam Mendes, 1917, non è ancora arrivato nelle maggior parte delle sale europee e ha già fatto parlare tantissimo di sé. Su Rotten Tomatoes la percentuale di gradimento è altissima: 93%. Ovunque le recensioni e i commenti sono entusiastici e da più parti si grida al capolavoro. Sulla stessa linea anche la giuria dei Golden Globes che, nell’edizione appena trascorsa, ha riconosciuto il valore di 1917 premiandolo come Miglior Film drammatico e scegliendo Mendes come Miglior regista. Il film arriverà nei cinema italiani il 23 gennaio… Nel frattempo, ecco cosa aspettarsi.

Una fotografia altamente spettacolare.

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Il regista Sam Mendes sul set di 1917.

Il film, già dal trailer, dà l’impressione di essere altamente spettacolare. La lavorazione sembra essere stata meticolosa e “molto vera”, cioè senza l’uso massiccio della computer grafica. L’intenzione di Mendes infatti, è quella di regalare al pubblico in sala un’esperienza immersiva, che lo faccia sentire “in guerra”, al centro dell’azione. A questo scopo 1917 è stato girato quasi completamente in piano sequenza; ovvero, con un’unica lunga ripresa senza stacchi. Il regista si era già cimentato nell’uso di questa tecnica nel suo film precedente, Spectre. Lo “007” di Mendes si apriva infatti, con un lungo piano sequenza della durata di 8 minuti. «Ero entusiasta di fare le riprese iniziali di Spectre», ha detto Mendes durante un’intervista a San Francisco. «È stato un esperimento emozionante e mi sono detto: ‘Non sarebbe straordinario fare un intero film in questo modo?’ Ma non avrei mai pensato di farlo davvero».

Ovviamente, ciò è impossibile per un film girato in più giornate e quasi completamente in esterni, ma la volontà del regista era quella di avvicinarsi il più possibile a quell’effetto. Così, affiancato dal celebre direttore della fotografia Roger Deakins (storico collaboratore dei fratelli Coen), Mendes ha cercato di individuare il momento in cui la luce esterna – e persino le nuvole – corrispondesse il più possibile alla scena precedente. In un’intervista il regista ha raccontato di come gli esterni siano sempre diversi, la storia in continuo movimento e di come il lavoro dipendesse molto dalle condizioni atmosferiche. Sicuramente la cura minuziosa dedicata alle riprese sarà tenuta in considerazione anche la notte degli Oscar, dove Mendes potrebbe vincere il suo secondo premio come Miglior Regista, già ottenuto nel 2000 con l’opera d’esordio, American Beauty.

La dedica di Mendes a una persona per lui molto speciale

Dietro tanta sofisticazione tecnica, c’è una storia vera alla quale Mendes è molto legato. Il film è ambientato nel 1917, anno cruciale della storia novecentesca, nel pieno svolgimento della Prima guerra mondiale. I protagonisti sono due giovani soldati britannici di nome Schofield (George MacKay) e Blake (Dean-Charles Chapman). I due vengono incaricati di svolgere una missione quasi impossibile: per salvare un battaglione di 1600 uomini, tra cui il fratello di Blake, dovranno attraversare il territorio nemico e consegnare un messaggio. L’altissima tensione drammatica è già palpabile nel trailer. Ad aumentare la curiosità intorno alla vicenda, si aggiunge un aneddoto raccontato dallo stesso Mendes sull’origine della storia.

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«Questo film nasce da un racconto di mio nonno. All’epoca avevo circa undici anni, è dal quel giorno che ci penso. La sua storia riguardava la consegna di un messaggio. Quando abbiamo iniziato a pensarci abbiamo dovuto fare moltissime ricerche per poter inserire la nostra storia all’interno di un contesto di guerra, così abbiamo scelto un momento del 1917, quando i tedeschi si ritiravano dietro le linee e potevamo inserire in maniera coerente il viaggio di questi soldati». 1917 è dunque implicitamente dedicato ad Alfred Mendes, nonno del regista. «Mio nonno ha combattuto dal 1916 al 1918, era molto giovane. Per anni non raccontò la sua storia. Alla fine la confidò ai nipoti. Ed era una storia molto commovente. Il film punta a quel ricordo anche se non parla di mio nonno eppure lo riguarda», ha commentato Mendes in occasione della prima londinese.

Alfred Mendes, grandfather of Sir Sam, who served in the First World War
Alfred Mendes in una fotografia risalente al periodo della Prima guerra mondiale.

Ad animare questo commovente racconto, sono i volti di alcuni celebri attori, a partire dai già citati attori protagonisti, George MacKay (già in Game of Thrones) e Dean-Charles Chapman (Captain Fantastic). Ma anche il cast dei non-protagonisti vanta nomi importantissimi: in primis quello di Benedict Cumberbatch, Sherlock nell’omonima serie tv; ma anche Colin Firth, Mark Strong, Andrew Scott e Richard Madden. Insomma, 1917 ha tutte le carte in regola per sbancare agli Oscar dove darà del filo da torcere a film come The Irishman (già battuto ai Golden Globe), rianimando forse anche il dibattito “Netflix VS Cinema“. Perché, di certo, un film con una simile impostazione tecnica, si apprezza appieno solo in sala.

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