Dopo mesi difficili e uno scenario aziendale tutt’altro che roseo, Chiara Ferragni ha deciso di voltare pagina e riprendere il controllo della propria immagine imprenditoriale. La notizia è arrivata direttamente dai suoi canali social: l’influencer e imprenditrice digitale ha annunciato di essere diventata proprietaria del 99,8% della Fenice Srl, la società che detiene la titolarità del suo brand personale. Un gesto carico di significato che, al di là dei numeri, segna un momento cruciale per la sua carriera.
A differenza di quanto accade normalmente in simili operazioni societarie, non c’è stato un comunicato stampa ufficiale: Chiara Ferragni ha scelto invece di comunicare tutto con un post sui social, spiegando ai suoi follower che questa decisione rappresenta molto più che una semplice questione di partecipazioni azionarie.
Questa decisione è un passo concreto. È la scelta di rimettere le mani sulla mia storia, senza delegare, senza più fare finta che tutto vada bene quando non va – spiega Chiara Ferragni, che non entra nel dettaglio della strategia aziendale ma rivela di aver acquisito le quote dai suoi ex soci. E ancora: “È assumersi il peso e la bellezza di guidare, decidere, cambiare. È essere libera per la prima volta nel portare avanti il mio brand e il mio nome
A fare da sfondo a questo importante passaggio di consegne, una situazione finanziaria complessa: Fenice, infatti, ha subito un pesante ridimensionamento del capitale a causa di perdite per oltre 10 milioni di euro. Per rimettere in carreggiata i conti, è stato necessario un aumento di capitale pari a 6,4 milioni di euro. Chiara Ferragni ha scelto di affrontare da sola quest’onere, sottoscrivendo interamente l’operazione con risorse proprie.
Così facendo, ha ridisegnato anche l’assetto societario: i due soci storici, Paolo Barletta e Pasquale Morgese, non hanno partecipato (o lo hanno fatto solo in minima parte) all’aumento. Barletta, che possedeva il 40%, ha votato a favore della manovra ma ha scelto di non investire, uscendo di scena. Morgese, con una quota iniziale del 27,5%, si è opposto in assemblea, aderendo poi solo con una frazione minima che lo ha portato a detenere ora appena lo 0,2% della società.
È assumersi il peso e la bellezza di guidare, decidere, cambiare. È essere libera per la prima volta nel portare avanti il mio brand e il mio nome – ha scritto ancora Ferragni, rivendicando la scelta di prendersi pienamente la responsabilità del proprio percorso professionale.
Se da un lato l’influencer può ora contare su una piena libertà decisionale, dall’altro le sfide da affrontare non mancano. La crisi di immagine seguita al cosiddetto “Pandoro-gate” e i guai giudiziari in corso — tra cui un rinvio a giudizio con udienza fissata per settembre — continuano a pesare sul futuro del marchio. Il rilancio, quindi, si preannuncia complicato e tutt’altro che immediato.
Ma Chiara Ferragni sembra consapevole delle difficoltà:
Le favole non esistono. Ma so che sto provando a costruire qualcosa di nuovo. Con fatica, lucidità e responsabilità. Non vi racconterò una rinascita perfetta, quella non sto riuscendo a viverla nemmeno io. Vi racconterò la realtà: fatta di alti e bassi, imperfetta, mia. E questo è l’unico punto da cui ripartire