Il Bloater nel secondo episodio della stagione 2 di The Last of Us si è fatto alquanto notare: si tratta di uno degli infetti più temibili della serie di videogiochi, ed ecco come è stato portato su piccolo schermo!
Era proprio lui, un Bloater: il tipo di super-infetto di fronte al quale, in The Last of Us, c’è davvero da impegnarsi se si vuole sopravvivere. Ne compariva già uno nella prima stagione della serie, ma nessuno riusciva a fermarlo; questa volta c’è riuscito Tommy, il fratello di Joel, ma solo grazie ad un lanciafiamme e a quanto pare all’ultimo secondo.
Come è stato realizzato? Ce lo spiega Alex Wang, VFX supervisor: “Non volevamo cambiare troppo il design, ma dovevamo dargli un aggiornamento e assicurarci che il pubblico capisse che non si trattava dello stesso Bloater visto nella Stagione 1. Dovevamo farlo sembrare più grande e più alto”.
“Abbiamo ridisegnato la sua ‘corona’, perché abbiamo scoperto che la silhouette del Bloater è molto importante. Con la forma della sua testa e il modo in cui il Cordyceps si dirama, si crea quasi una forma di corona sulla testa, che per noi era davvero spettacolare per farlo sembrare più minaccioso e più simile a un re“.
Per quanto riguarda invece il modo in cui lo hanno fatto muovere: “Lo si vede spesso in natura: grandi animali, come ad esempio un alligatore, si muovono lentamente e ti fanno pensare che non si muoveranno mai velocemente. Ma quando sono messi all’angolo o entrano in modalità attacco, possono accelerare”.
“Possono davvero essere veloci, ed è proprio questo l’aspetto spaventoso del Bloater. Volevamo trasmetterlo attraverso il movimento. Sì, è più lento, è un ammasso di oltre 270 kg di muscoli e grasso, ma se ha bisogno di essere veloce, lo sarà. Quando veniva bruciato dal lanciafiamme, si sentiva in pericolo. Era disperazione. Non aveva mai provato quel dolore”.
“Com’è un Bloater quando viene bruciato? Abbiamo attraversato molte, molte fasi di animazioni diverse, partendo da movimenti lenti fino a medio-veloci. Cosa succede quando materiale organico, come verdure e funghi, viene riscaldato ad alta temperatura? Si formano molte bolle. La pelle comincia a contrarsi e a spaccarsi, poi a bollire, e fuoriesce del liquido”.
“Tutte queste sono cose che volevamo includere. Ha un guscio duro, quasi come un tronco d’albero. Una volta penetrato, si contrae e ti aspetti quasi di trovare della carne, ma abbiamo dovuto sviluppare e capire quali fossero gli strati una volta bruciato il primo. Era importante mostrare una progressione delle sue ustioni, che sia realistica, interessante sì che noi come pubblico crediamo che le fiamme abbiano avuto effetto, e che non sia una coincidenza che il Bloater sia semplicemente morto all’improvviso”.
Bisogna dire che l’effetto è risultato realistico perché è chiaro come non si tratti esattamente di un essere umano, ma di un mostro fungino, ed è anche chiaro come sia il lanciafiamme di Tommy a fermarlo alla fine. La cosa suscita ancora più curiosità perché, come sappiamo, il Bloater non è nemmeno il più temibile in assoluto dei mostri in TLOU e se queste sono le premesse… ne vedremo delle belle!