Parla Vittorio Sgarbi
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Negli ultimi tempi, il volto di Vittorio Sgarbi è apparso diverso agli occhi del pubblico. Sul palco del Teatro Olimpico di Roma, dove ha recentemente portato in scena il suo spettacolo Arte e fascismo, il noto storico dell’arte e personaggio televisivo è apparso visibilmente provato, lontano dall’energia che lo ha sempre contraddistinto. Le voci di un malessere non hanno tardato a diffondersi, trovando poi conferma: Sgarbi ha attraversato un periodo segnato da una forte depressione, che lo ha costretto anche al ricovero.
È stato lo stesso critico a parlarne con grande sincerità durante un’intervista rilasciata a Robinson, l’inserto culturale di Repubblica, raccontando un momento di crisi che lo ha colto impreparato.
Ho perso parecchi chili – dice Vittorio Sgarbi. Faccio fatica in tutto, e poi vedo male: per uno storico dell’arte non è il massimo. Ho sempre dormito poco. Ora passo molto tempo a letto
Per Vittorio Sgarbi si tratta di un’esperienza del tutto nuova, mai sperimentata prima.
È una condizione morale e fisica che non posso evitare. Come abbiamo il corpo così ci sono anche le ombre della mente, dei pensieri, fantasmi che sono con noi e che non posso allontanare – ha detto, parlando apertamente di un disagio che lo accompagna giorno dopo giorno. Non ne avevo mai sofferto. Mi sembra un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta. Guardo le cose senza il desiderio di essere coinvolto. Senza rappresentare una parte
Un Sgarbi inedito, che guarda con occhi nuovi – e disincantati – anche alla sua figura pubblica:
Oggi, nel ripensare a certe cose di allora è come se vedessi un altro me
Questa fase di introspezione lo porta anche a riflettere con una vena malinconica sul senso del proprio percorso e sul tempo che scorre:
Trascorro una fase di meditazione dolorosa su quello che ho fatto e sul destino che mi attende – prosegue Vittorio Sgarbi. In fondo le cose che ho scritto, le opere d’arte che vedi appartengono a un progetto di sopravvivenza. Qualcosa che rimanga e che si prolunghi oltre la vita.
Già qualche tempo fa, in un’altra intervista concessa al Corriere della Sera, Sgarbi aveva lasciato intendere un cambiamento profondo nel modo in cui vive il presente. Aveva raccontato di una quotidianità più raccolta, circondato dall’affetto della compagna e della sorella Elisabetta:
Pare che io sia dimagrito e che quindi debba mangiare di più, e lei e la mia compagna Sabrina vengono a seguire i ritmi della mia giornata quotidiana (…). Oggi ho un dialogo con il corpo che non avevo avuto mai. Interessante questo dialogo? Non troppo, era meglio prima. Preferivo essergli indifferente
In quell’occasione, aveva anche spiegato perché uno dei suoi celebri tormentoni fosse ormai sparito dal suo vocabolario:
Non lo dico più, perché faceva parte del divertimento, del gioco che in questo momento non c’è. Ma comunque qualche volta lo penso
Che ne pensate?