Twisted Metal, lo show di PlayStation incredibilmente funziona [RECENSIONE]

La serie tv di Twisted Metal riesce, contro ogni aspettativa, a convincere anche i fan della saga con un cast convincente e un umorismo che non scade (quasi) mai nel demenziale.

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PlayStation vanta una lunga tradizione di esclusive leggendarie, da Crash Bandicoot a The Last of Us, passando per Final Fantasy. Tra le perle nascoste della sua libreria c’è anche Twisted Metal, un titolo che i veterani della prima PlayStation ricordano con affetto.

Negli ultimi anni, Sony ha investito sempre di più nelle trasposizioni cinematografiche e televisive delle proprie IP, e da questo trend nasce la serie TV ispirata a Twisted Metal, disponibile in Italia in esclusiva per gli abbonati a PS Plus Premium. Dopo aver visto tutti gli episodi, ecco le nostre impressioni.

La sfida di portare Twisted Metal in TV

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Adattare Twisted Metal al piccolo schermo non era un’impresa semplice. Chi conosce la saga videoludica sa bene che non è mai stata famosa per la sua profondità narrativa, a differenza delle grandi IP PlayStation di oggi, spesso caratterizzate da un taglio cinematografico. Al contrario, Twisted Metal è un prodotto figlio del suo tempo, costruito attorno a scontri frenetici tra veicoli armati, adrenalina e caos.

Se cercate un giudizio rapido sulla serie, sappiate che il risultato finale è sorprendentemente fedele al materiale originale. Ci aspettavamo una produzione dominata da fan service e una generosa dose di trash, ma siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla qualità complessiva dello show. Non fraintendeteci, di trash ce n’è in abbondanza ma lo show riesce comunque ad intrattenere ed è perfetto per un pigro pomeriggio invernale.

La storia ci presenta un mondo postapocalittico, precipitato a causa di una calamità che ha messo fuori uso la rete elettrica e ha spazzato via la civiltà come la conoscevamo. Dalle macerie sono sorti centri cittadini che si sono protetti dietro a mura invalicabili, lasciando fuori il resto dei sopravvissuti. Per sopravvivere però le città hanno bisogno di mantenere i contatti fra loro e necessitano di correri pronti a sfidare lo spietato mondo esterno. Ed è qui che entra in gioco il protagonista, John Doe, interpretato da un Anthony Mackie in stato di grazia.

John è uno dei migliori nel suo lavoro e la sua fama arriva fino a New San Francisco, un’importante enclave governata da Raven (Neve Campbell). Qui il nostro protagonista riceve un’occasione irripetibile: trasportare un carico fino a New Chicago entro dieci giorni. Se riuscirà nell’impresa, avrà la possibilità di diventare un cittadino ufficiale della città, un privilegio raro in un mondo ormai in rovina.

Spinto dall’allettante ricompensa, John si lancia così in un viaggio estremo attraverso un’America desolata e pericolosa, contando solo sulla sua determinazione e sulla sua inseparabile auto, Evelyn. Sarà un tragitto pieno di ostacoli, in cui dovrà affrontare numerose minacce e ostacoli per arrivare sano e salvo a destinazione.

Personaggi e interpreti

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I creatori dello show si prendono diverse libertà creative per adattare Twisted Metal al piccolo schermo, ma il vero punto di forza della serie sta nella gestione dei protagonisti e nelle interpretazioni degli attori. John Doe, che incarna il punto di vista dello spettatore, è interpretato da un Anthony Mackie in splendida forma. Il suo carisma e la sua evidente sintonia con il personaggio lo rendono il motore della serie, permettendogli di muoversi con disinvoltura non scivolando mai nel demenziale, un rischio concreto per tutto la durata dello show.

Anche gli altri personaggi riescono a ritagliarsi il loro spazio, ma la vera sorpresa è Stephanie Beatriz nel ruolo di Quieta (traduzione sfortunata dell’originale Quiet). Il suo arco narrativo è tra i più riusciti della stagione perchè la accompagna in un percorso di crescita che la vede affrontare i traumi del passato per trovare finalmente la sua strada. Il rapporto con John Doe è il cuore pulsante dello show: sebbene segua dinamiche piuttosto prevedibili, si inserisce perfettamente nel tono della serie.

I fan dei videogiochi troveranno molte facce familiari. Mike e Stu mantengono la loro natura da duo comico, ma nella serie acquistano un ruolo più significativo. L’Agente Stone, invece, si impone come principale antagonista, arricchito da un’origin story che ne approfondisce il personaggio e strizza l’occhio ai fan di lunga data.

E poi c’è Sweet Tooth, la vera icona del franchise. Una gestione sbaglia avrebbe potuto comprometterlo, ma fortunatamente il personaggio viene reso nel suo massimo potenziale sociopatico, rubando la scena a ogni apparizione. Il racconto delle sue origini è uno dei momenti più riusciti della serie, restituendo al pubblico tutta la follia che ha reso il clown mascherato uno dei volti più riconoscibili della saga.

Nonostante il tono leggero, Twisted Metal non si fa problemi a osare, mettendo in scena sequenze molto violente che potrebbero risultare forti ad un pubblico più sensibile. Tuttavia, ciò che emerge chiaramente è il rispetto degli autori per il materiale originale. Riferimenti, citazioni e dettagli disseminati lungo la stagione dimostrano una conoscenza profonda della serie PlayStation, tratto che non può che rassicurare i fan.

Ve lo consigliamo?

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Riportare sotto i riflettori un’IP dimenticata come Twisted Metal ha sicuramente colpito il nostro cuore nostalgico, ma adattare un prodotto del genere per la TV era un’impresa molto rischiosa. Gli autori si sono trovati a navigare in un campo minato, tra un materiale di partenza difficile da trasporre e un umorismo che avrebbe potuto facilmente deragliare nel demenziale. Il risultato, però, è più che soddisfacente.

I nove episodi della prima stagione rimaneggiano in modo significativo il contenuto dei videogiochi, prendendosi forse qualche libertà di troppo. Non sempre l’umorismo colpisce e, in alcuni momenti, scivola in situazioni imbarazzanti che si sarebbero potute evitare.

Ciò che salva la serie, però, è il talento degli interpreti e il lavoro encomiabile degli sceneggiatori, che riescono a trasformare un progetto apparentemente destinato a far storcere il naso in un prodotto piuttosto godibile. Twisted Metal schiva quasi tutti gli ostacoli lungo il percorso e si conclude con un episodio esplosivo che lascia presagire una seconda stagione ancora più ambiziosa. Con una base narrativa ormai solida, gli autori potranno finalmente integrare quegli elementi dei videogiochi che, in una stagione introduttiva, sarebbero risultati di difficile comprensione.

Se avete un abbonamento attivo a PS Plus Premium o Deluxe, Twisted Metal è una serie perfetta da guardare senza impegno dopo cena, magari per staccare la mente dopo una lunga giornata di lavoro. Vale la pena fare l’upgrade da PS Plus Essential solo per vederla? No. Decisamente no.

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RECENSIONE
VOTO
3
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