Leslie Van Houten, ex seguace della Manson Family, ha trascorso 53 anni in prigione per il suo coinvolgimento nell’omicidio di un droghiere californiano e di sua moglie.
All’epoca dei fatti aveva solo 19 anni ed era la più giovane tra i membri della setta di Charles Manson condannati per omicidio. Van Houten stava scontando l’ergastolo per il duplice omicidio, e per cinque volte la sua richiesta di libertà vigilata era stata respinta dai governatori, prima che una decisione della corte d’appello ne revocasse il blocco, portando infine al suo rilascio nel 2023, all’età di 73 anni.
Durante le numerose udienze per la libertà vigilata, ha espresso più volte rimorso per i crimini commessi e per il suo coinvolgimento nella setta, spiegando come Manson avesse annullato il suo pensiero critico. Nel 2002 dichiarò:
Ci ho creduto ciecamente, senza alcun dubbio. L’ho preso per oro colato
Charles Manson fu condannato nel 1971 per nove omicidi, tra cui quello dell’attrice Sharon Tate, assassinata nel 1969 mentre era incinta.
Pochi giorni dopo, Van Houten prese parte all’omicidio del droghiere Leno LaBianca e di sua moglie Rosemary, tenendo ferma la donna mentre un altro membro della setta la pugnalava. In seguito ammise di aver inferto a sua volta delle coltellate al cadavere.
Nel 2020, quando il governatore della California Gavin Newsom bloccò nuovamente la sua libertà vigilata, la decisione fu poi annullata da una corte d’appello statale. Newsom dichiarò di non voler impugnare la sentenza che le concedeva la scarcerazione, pur manifestando il proprio disappunto.
Una volta uscita di prigione, Leslie Van Houten si trovò di fronte a un mondo completamente diverso da quello che conosceva. Trascorse circa un anno in una comunità di recupero, dove dovette affrontare una realtà moderna a lei sconosciuta. Il suo avvocato, Nancy Tetreault, spiegò:
Deve imparare a usare Internet, a fare acquisti senza contanti. Il mondo in cui è tornata è molto diverso da quello che ha lasciato.
All’epoca del rilascio, l’avvocato aggiunse che Leslie Van Houten, stava ancora cercando di realizzare che fosse tutto reale. Durante la detenzione, infatti, aveva intrapreso un lungo percorso per liberarsi dalla mentalità della setta e assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Ci è voluto molto tempo. Ha fatto decenni di terapia, ha provato un senso di colpa profondo e duraturo – ha spiegato Tetreault alla BBC.