Addio a Bruno Pizzul
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Bruno Pizzul si è spento all’ospedale di Gorizia poco prima di compiere 87 anni. Storica voce del giornalismo sportivo italiano, la sua scomparsa segna la fine di un’epoca per chi ha seguito le imprese della Nazionale Azzurra. Con il suo stile sobrio ed elegante, ha raccontato cinque Mondiali e quattro Europei, accompagnando generazioni di tifosi con una telecronaca pacata, priva di eccessi.
Il suo ultimo commento risale all’agosto 2002, prima di lasciare il microfono, pur restando attivo in televisione con trasmissioni come Domenica Sprint e La Domenica Sportiva.
Tra i momenti più difficili della sua carriera, impossibile dimenticare la tragica finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, disputata allo stadio Heysel di Bruxelles. Testimone diretto di una serata drammatica, in seguito raccontò lo sgomento provato nel dover descrivere non le gesta dei campioni in campo, ma la tragedia di 39 vittime e centinaia di feriti.
Era impensabile – ricordò Bruno Pizzul – partire per una città europea ospitale e trovarsi a raccontare una strage invece di una partita di calcio
Nato a Udine nel 1938, Bruno Pizzul vede sfumare presto il sogno di una carriera da calciatore a causa di un grave infortunio al ginocchio. Tuttavia, la passione per lo sport lo porta a intraprendere il percorso giornalistico, entrando in RAI nel 1969. Il suo esordio come telecronista avviene l’anno seguente, raccontando una sfida di Coppa Italia tra Juventus e Bologna.
Nel 1986 diventa la voce ufficiale della Nazionale italiana, accompagnando gli Azzurri nelle più importanti competizioni internazionali fino al Mondiale del 2002 in Corea e Giappone. In totale, ha commentato cinque edizioni della Coppa del Mondo e quattro Campionati Europei, compresa la storica edizione del 1990 disputata in Italia.
Pizzul si è sempre distinto per eleganza e misura nel suo modo di raccontare il calcio, qualità che gli hanno fatto guadagnare il rispetto di colleghi e appassionati. Insieme a Nando Martellini, il suo timbro rimarrà per sempre legato alle imprese della Nazionale italiana.
Grazie di tutto, Bruno.