Gene Hackman: i 7 film per riscoprire un attore indimenticabile [LISTA]

Gene
Condividi l'articolo

Sette titoli fondamentali per riscoprire la bravura, il carisma e lo spessore di un attore che ha segnato la storia del cinema come pochi altri: Gene Hackman

Se parliamo di Gene Hackman, sapete subito a chi ci riferiamo: il suo volto arcinoto, con i suoi tratti duri e rocciosi; il suo sguardo solido e penetrante; la sua presenza magnetica, in ruoli immortali. Nel cinema di Hollywood della seconda metà del ‘900 è stato una garanzia, spesso personaggio incrollabile e impenetrabile ma incline a mostrare lati umani inaspettati e realistiche debolezze.

Ecco sette film per riscoprire il suo immenso talento.

I Tenenbaum – Wes Anderson, 2001

Cominciamo con quello che è stato l’ultimo grande ruolo di Gene Hackman, in uno dei tanti cult di Wes Anderson che lo ritrova in una veste semi-comica nei panni del duro e bizzarro capofamiglia dei Tenenbaum – e non che gli altri siano normali. Ma il suo impegno e il suo sacrificio per riunire la famiglia lo redime e lo rende un personaggio speciale, memorabile e assolutamente empatico.

Hackman è, in questo film – come altri celebri attori “del passato” nei film di Anderson, per esempio Bill Murray – completamente fuori posto e al tempo stesso perfettamente inserito in una cornice di figure atipiche, che vivono la vita di sbaglio in sbaglio ma sperano sempre in un lieto fine. E per lui, in un certo qual modo, il lieto fine arriva.

image 281

La Conversazione – Francis Ford Coppola, 1974

Ne La Conversazione è l’esperto di sorveglianza Harry Caul: paranoico, insicuro e tenebroso, è simbolo e interprete delle paure dell’uomo comune nell’era del Watergate, quando si teme continuamente di essere spiati e che dietro a tutto e a tutti ci sia un complotto. Il timore del controllo assoluto e di una società che nasconde sempre secondi fini devasterà quest’uomo.

LEGGI ANCHE:  Oscar 2017: i migliori attori non protagonisti vincitori di un premio Oscar

Caul prende su di sé le fobie della sua era, da perpetratore a vittima, subendo le trasformazioni di un paese che – passando per le inquietanti innovazioni tecnologiche – sembra ripiegarsi su sé stesso e negare a chiunque la libertà, lasciandone solo un’ombra. La scena finale, con lui che suona il sax desolato dopo aver devastato l’appartamento in cerca di microspie, ha fatto la storia del cinema.

image 279

Il Braccio Violento della Legge – William Friedkin, 1971

Il famoso, duro e inarrestabile detective Popeye Doyle è un altro dei suoi personaggi iconici: a fianco a Roy Scheider è protagonista del classico poliziesco di William Friedkin, uno dei più popolari film del genere degli anni ’70, e il suo metodo è quello dello sbirro che agisce senza mezze misure, nel tentativo di far trionfare un ideale di giustizia che, tuttavia, è sempre più difficile da identificare.

Questo è uno dei due ruoli per cui vinse l’Oscar – l’altro è The Unforgiven di Clint Eastwood, 1992 – e molto dice sull’ascendente e sulla popolarità di un certo tipo di personaggio, quello poliziesco – pensiamo anche a Harry Callahan, sempre Eastwood – per come si evolve di fronte a un mondo criminale sempre più complesso, sfaccettato e indefinibile.

image 286

Gangster Story – Arthur Penn, 1967

Qui lo ritroviamo in uno dei suoi primi, ingiustamente dimenticati ruoli, negli anni ’30 (nel film) al fianco dei famosi ganster Bonnie – Faye Dunaway – e Clyde – Warren Beatty, in quello che è definito come uno dei primi film del “nuovo” cinema americano degli anni ’60. Interpreta Buck, un membro della gang casinista e incapace; che, come i due famosi criminali, non fa una bella fine.

Seppur solo un piccolo ruolo, quello di Buck lo fece notare e permise ad Hackman di dedicarsi a progetti più importanti, lanciandolo di fatto tra le stelle di punta di quel nuovo cinema americano che proprio da qui prendeva il volo. Interessante, comunque, riscoprirlo a inizio carriera!

LEGGI ANCHE:  Non uno stronzo, semplicemente un gran figlio di puttana. Tanti auguri Gene Hackman in 5 ruoli iconici
image 284

Superman – Richard Donner, 1978

Semplicemente, il primo storico e indimenticabile Lex Luthor: Hackman nel ruolo del villain e nemesi del Superman di Christopher Reeve, su regia di Richard Donner, è diventato immediatamente iconico e lo rimane ancora oggi, settando uno standard per tutte le future interpretazioni del personaggio, da Michael Rosenbaum a Jesse Eisenberg.

Parliamo quindi di uno dei primi veri “cattivi” da cinecomic: senza contare la pletora di personaggi semi-comici e camp della serie di Batman degli anni ’60, praticamente nessun grande attore aveva in precedenza dato il volto a un villain fumettistico tanto famoso e con tanta bravura. Per averne un esempio simile si dovrà aspettare Jack Nicholson e il suo Joker, nel 1989.

image 278

L’Avventura del Poseidon – Ronald Neame, 1972

In uno dei più grandi classici “catastrofici” degli anni ’70, è l’uomo coraggioso e deciso che decide il da farsi per salvare tutti quanti. La nave Poseidon si capovolge e rischia di affondare, e i sopravvissuti dovranno affrontare prove terribili e decisioni drastiche per mettersi in salvo. Azione e adrenalina in un vero classico da riscoprire, e per nulla banale come può sembrare.

Il personaggio di Hackman è infatti un reverendo, e per tutta l’avventura la sua fede verrà messa a dura prova sia in dialogo con “Dio” che con gli altri uomini, in una grande metafora di cosa significa credere in un proprio percorso e nella validità delle proprie decisioni. Un’altra interpretazione sublime.

image 283

Mississippi Burning – Alan Parker, 1988

Qui interpreta l’agente dell’FBI Rupert Anderson, un uomo deciso e esperto che, insieme al partner (Willem Dafoe), cerca di risolvere il caso della scomparsa di tre attivisti per i diritti civili nel Mississippi degli anni ’60. Il suo personaggio, sebbene inizialmente incline a metodi più tradizionali e spietati, evolve lungo il film rivelando una profonda compassione per la giustizia e i diritti umani.

La performance di Hackman in questo film, intensa e misurata, contribuisce enormemente al tono drammatico e teso del film, che esplora il razzismo e le lotte per i diritti civili negli Stati Uniti. Il suo ruolo gli valse una’altra nomination agli Oscar, confermando una volta di più la sua particolare maestria nell’interpretare personaggi complessi e sfaccettati.

image 287

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa e su WhatsApp