Dalla strada a leggenda del cinema mondiale: Al Pacino

Tra gli attori più grandi della storia del cinema, oggi vi raccontiamo Al Pacino e di come la sua vita vissuta per strada lo ha portato a diventare un'icona.

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Al Pacino è Michael Corleone in un frame de Il Padrino 3
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Tra gli attori più grandi della storia del cinema, oggi vi raccontiamo Al Pacino e di come la sua vita vissuta per strada lo ha portato a diventare un’icona.

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Lo abbiamo conosciuto come Michael Corleone ne Il Padrino e come Tony Montana in Scarface. È stato il tenente Vincent in Heat – La sfida, Benjamin Lefty in Donnie Brasco; ha impersonificato il diavolo in persona e, nonostante la sua collezione di personaggi della mala vita, lo abbiamo amato e venerato, grati del suo immenso talento. Signore e signori, Al Pacino.

Nato ad East Harlem il 25 aprile del 1940, da Salvatore Pacino e Rose Gerardi, entrambi di origine italiana, i suoi genitori divorziarono quando Al aveva solo due anni. Rose si ritrovò sola a crescere il piccolo “Sonny Boy”, trasferendosi nel South Bronx, un distretto a nord di Manhattan non certo rinomato per il suo ambiente idilliaco.

Delle condizioni difficili in cui verte il quartiere ne abbiamo avuto un assaggio da varie rappresentazioni cinematografiche e dallo stesso Al Pacino, che in più interviste ha dichiarato di aver iniziato ad assumere alcol e marijuana quando era ancora un bambino, pur non provando mai le droghe pesanti, soprattutto perché rimase sconvolto dalla scomparsa di due dei suoi amici più cari a causa di un’overdose.

Sfuggire a quell’ambiente tossico non era perciò semplice e le condizioni di povertà in cui versava la sua famiglia non aiutavano di certo a sperare che qualcosa potesse cambiare. Fortunatamente, la madre Rose rappresentava per lui un porto sicuro. Donna dotata di grande forza e determinazione, sempre pronta a rinunciare a qualcosa per il figlio, dedicava il suo tempo libero a lui e uno dei passatempi preferiti di entrambi era proprio quello di andare al cinema a vedere un buon film.

Nel buio della sala, Al Pacino si lasciava emozionare da quelle storie fantastiche, tanto che, una volta rientrato a casa, ripeteva a memoria i dialoghi davanti a uno specchio. Questo ripetere le battute, imitare i grandi attori, non era solo un divertimento, ma rappresentava un rifugio sicuro in cui potersi nascondere dalla dura realtà, realtà che sembrava impossibile da cambiare.

Sua madre Rose gli ripeteva spesso che “i poveri non diventano attori”, ma quando la sua insegnante di terza media gli regalò una copia della Bibbia, Al Pacino rimase folgorato dalla potenza evocativa della parola. L’insegnante, intuendo il grande talento di Al, lo esortò a intraprendere la carriera di attore e convinse sua madre e sua nonna Kate che forse poteva avere un futuro come attore.

Il primo vero palcoscenico che calcò fu quello del vecchio Elsmere Theatre, nel Bronx, dove interpretò il protagonista ne “Il gabbiano” di Čechov. Lasciata la scuola a diciassette anni (e abbandonato il sogno di diventare un giocatore di baseball), Al Pacino tentò il tutto e per tutto iscrivendosi in numerose scuole di recitazione, in attesa di essere ammesso all’Actors Studio. Nel frattempo, si dedicò ai lavori più disparati: facchino, lustrascarpe, operaio, arrivando perfino a vendere il suo corpo per un breve periodo in cui visse in Sicilia.

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Al Pacino in Scarface di Brian De Palma (1983)

Nel frattempo, la madre morì tragicamente. La donna, che soffriva di depressione, morì a causa dei barbiturici, proprio quando Al stava quasi per muovere i primi passi nel teatro.

Dopo vari tentativi, riuscì a entrare nell’Actors Studio, la prestigiosa scuola di recitazione diretta da Lee Strasberg. Lì imparò il metodo Stanislavskij, che gli insegnò a immergersi completamente nei personaggi, a trasformare la propria esperienza di vita in espressione artistica. Pur considerando la strada il vero palcoscenico da cui è partito, è grazie alla disciplina e alla dedizione impartitagli dallo studio che riuscì ad imporsi sulla scena teatrale e cinematografica.

Pacino ottiene il suo primo ruolo cinematografico di rilievo nel 1969 con Me, Natalie, ma è con Panico a Needle Park (1971) che cattura l’attenzione della critica. Come sappiamo tutti, la svolta decisiva arriva nel 1972, quando Francis Ford Coppola lo sceglie per interpretare Michael Corleone ne Il Padrino. Nonostante lo scetticismo iniziale dello studio, la sua interpretazione è straordinaria e lo consacra come una delle stelle emergenti di Hollywood. Il film diventa un capolavoro e gli vale la sua prima nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista.

al pacino, scarface
Al Pacino è Tony Montana in Scarface di Brian De Palma

Da quel momento in poi, la carriera di Pacino decolla. Negli anni ’70 interpreta ruoli iconici come quello in Serpico (1973) e Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975), confermandosi come uno degli attori più versatili e intensi della sua generazione. Gli anni ’80 lo vedono brillare in Scarface (1983), diretto da Brian De Palma, dove il suo ritratto di Tony Montana diventa leggenda.

Negli anni ’90, Pacino vince finalmente l’Oscar come miglior attore protagonista per Scent of a Woman – Profumo di donna (1992), un ruolo che gli permette di mostrare tutta la sua potenza espressiva. Continua a regalare performance indimenticabili in Carlito’s Way (1993), Heat – La sfida (1995), dove divide la scena con Robert De Niro, e Donnie Brasco, accanto a Johnny Depp (1997).

Anche nei decenni successivi, Al Pacino dimostra di sapersi adattare a ruoli di spessore in film come Insider – Dietro la verità (1999), Ocean’s Thirteen (2007), C’era una volta a… Hollywood (2019) e The Irishman (2019). Di recente lo abbiamo visto in Modì – Tre giorni sulle ali della follia, film diretto da Johnny Depp, con Riccardo Scamarcio nel ruolo di Modigliani, in cui interpreta Maurice  Gangnat, facoltoso collezionista.

Con una carriera che abbraccia mezzo secolo, Al Pacino è e resterà una leggenda vivente del cinema. In attesa di rivederlo presto sul grande schermo, vi invitiamo a ripercorrere i suoi film che hanno segnato la storia della settima arte.

Filmografia di Al Pacino

Attore

  • Me, Natalie, regia di Fred Coe (1969)
  • Panico a Needle Park (The Panic in Needle Park), regia di Jerry Schatzberg (1971)
  • Il padrino (The Godfather), regia di Francis Ford Coppola (1972)
  • Lo spaventapasseri (Scarecrow), regia di Jerry Schatzberg (1973)
  • Serpico, regia di Sidney Lumet (1973)
  • Il padrino – Parte II (The Godfather Part II), regia di Francis Ford Coppola (1974)
  • Quel pomeriggio di un giorno da cani (Dog Day Afternoon), regia di Sidney Lumet (1975)
  • Un attimo, una vita (Bobby Deerfield), regia di Sydney Pollack (1977)
  • …e giustizia per tutti (…And Justice for All), regia di Norman Jewison (1979)
  • Cruising, regia di William Friedkin (1980)
  • Papà, sei una frana (Author! Author!), regia di Arthur Hiller (1982)
  • Scarface, regia di Brian De Palma (1983)
  • Revolution, regia di Hugh Hudson (1985)
  • Seduzione pericolosa (Sea of Love), regia di Harold Becker (1989)
  • The Local Stigmatic, regia di David Wheeler (1990)
  • Dick Tracy, regia di Warren Beatty (1990)
  • Il padrino – Parte III (The Godfather Part III), regia di Francis Ford Coppola (1990)
  • Paura d’amare (Frankie and Johnny), regia di Garry Marshall (1991)
  • Americani (Glengarry Glen Ross), regia di James Foley (1992)
  • Scent of a Woman – Profumo di donna (Scent of a Woman), regia di Martin Brest (1992)
  • Carlito’s Way, regia di Brian De Palma (1993)
  • Un giorno da ricordare (Two Bits), regia di James Foley (1995)
  • Heat – La sfida (Heat), regia di Michael Mann (1995)
  • City Hall, regia di Harold Becker (1996)
  • Riccardo III – Un uomo, un re (Looking for Richard), regia di Al Pacino (1996)
  • Donnie Brasco, regia di Mike Newell (1997)
  • L’avvocato del diavolo (The Devil’s Advocate), regia di Taylor Hackford (1997)
  • Insider – Dietro la verità (The Insider), regia di Michael Mann (1999)
  • Ogni maledetta domenica (Any Given Sunday), regia di Oliver Stone (1999)
  • Chinese Coffee, regia di Al Pacino (2000)
  • Insomnia, regia di Christopher Nolan (2002)
  • S1m0ne, regia di Andrew Niccol (2002)
  • People I Know, regia di Daniel Algrant (2002)
  • La regola del sospetto (The Recruit), regia di Roger Donaldson (2003)
  • Amore estremo – Tough Love (Gigli), regia di Martin Brest (2003)
  • Il mercante di Venezia (The Merchant of Venice), regia di Michael Radford (2004)
  • Rischio a due (Two for the Money), regia di D.J. Caruso (2005)
  • 88 minuti (88 Minutes), regia di Jon Avnet (2007)
  • Ocean’s Thirteen, regia di Steven Soderbergh (2007)
  • Sfida senza regole (Righteous Kill), regia di Jon Avnet (2008)
  • The Son of No One, regia di Dito Montiel (2011)
  • Wilde Salomé, regia di Al Pacino (2011)
  • Jack e Jill (Jack and Jill), regia di Dennis Dugan (2011)
  • Uomini di parola (Stand Up Guys), regia di Fisher Stevens (2012)
  • The Humbling, regia di Barry Levinson (2014)
  • Manglehorn, regia di David Gordon Green (2014)
  • Danny Collins – La canzone della vita (Danny Collins), regia di Dan Fogelman (2015)
  • Conspiracy – La cospirazione (Misconduct), regia di Shintaro Shimosawa (2016)
  • Hangman – Il gioco dell’impiccato (Hangman), regia di Johnny Martin (2017)
  • I pirati della Somalia (The Pirates of Somalia), regia di Bryan Buckley (2017)
  • C’era una volta a… Hollywood (Once Upon a Time in… Hollywood), regia di Quentin Tarantino (2019)
  • The Irishman, regia di Martin Scorsese (2019)
  • American Traitor: The Trial of Axis Sally, regia di Michael Polish (2021)
  • House of Gucci, regia di Ridley Scott (2021)
  • La memoria dell’assassino (Knox Goes Away), regia di Michael Keaton (2023)
  • Modì – Tre giorni sulle ali della follia (Modì: Three Days on the Wing of Madness), regia di Johnny Depp (2024)

Televisione

  • N.Y.P.D. – serie TV, episodio 2×05 (1968)
  • Angels in America, regia di Mike Nichols – miniserie TV, 6 episodi (2003)
  • You Don’t Know Jack – Il dottor morte, regia di Barry Levinson – film TV (2010)
  • Phil Spector, regia di David Mamet – film TV (2013)
  • Paterno, regia di Barry Levinson – film TV (2018)
  • Hunters – serie TV, 18 episodi (2020-2023)
  • The Family Stallone – reality show TV, episodio 1×01 (2023)

Documentari

  • A letto con Madonna (Madonna: Truth or Dare), regia di Alek Keshishian (1991)
  • Pitch, regia di Kenny Hotz e Spencer Rice (1997)
  • America: A Tribute to Heroes, regia di Joel Gallen e Beth McCarthy-Miller (2001)
  • Babbleonia, regia di Al Pacino (2007)
  • Brando, regia di Mimi Freedman e Leslie Greif (2007)
  • I Knew It Was You (I Knew It Was You: Rediscovering John Cazale), regia di Richard Shepard (2009)
  • Casting By, regia di Tom Donahue (2012)
  • L’arte viva di Julian Schnabel (Julian Schnabel: A Private Portrait), regia di Pappi Corsicato (2017)
  • The Irishman – Parlano i protagonisti (The Irishman: In Conversation), regia di Martin Scorsese (2019)

Regista

  • Riccardo III – Un uomo, un re (Looking for Richard, 1996)
  • Chinese Coffee (2000)
  • Babbleonia – documentario (2007)
  • Wilde Salomé (2011)

Produttore

  • Riccardo III – Un uomo, un re (Looking for Richard, 1996)
  • The Humbling (2014)

Sceneggiatore

  • Riccardo III – Un uomo, un re (Looking for Richard, 1996)
  • Wilde Salomé (2011)