Bela Bajaria, Chief Content Officer di Netflix, parla Oppenheimer
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Oppenheimer, ultima fatica di Cristopher Nolan che vede Cillian Murphy nei panni di Robert Oppenheimer, fisico americano che con i suoi studi ha portato all’invenzione della bomba atomica (qui la nostra recensione), è stato, senza dubbio, il film de 2023. La pellicola ha infatti incassato moltissimo al botteghino e ha fatto man bassa agli Academy Awards vincendo ben 7 Oscar.
Sebbene sia oramai arrivato in sala da molto tempo, tuttavia, continua a essere un forte argomento di discussione. Bela Bajaria infatti, Chief Content Officer di Netflix, in un’intervista con Matt Belloni di Puck, ha difeso con fermezza la scelta di Netflix di non puntare sulla distribuzione cinematografica, arrivando persino ad affermare che Oppenheimer avrebbe avuto lo stesso impatto culturale se fosse stato un originale Netflix:
Avremmo fatto una corsa di qualificazione ai premi incredibile.. Ovviamente, tante persone l’avrebbero guardato. Era un gran film. E penso che avrebbe avuto lo stesso impatto
Bajaria, così come il suo capo Ted Sarandos, sembra disposta a difendere questa posizione a oltranza. Certo, i film di successo su Netflix vengono visti da milioni di persone, ma il loro impatto culturale è sempre stato piuttosto limitato: difficilmente si continua a parlarne nel tempo.
Se c’è un campo in cui Netflix ha davvero lasciato il segno, è quello delle serie TV. Titoli come Mercoledì , Squid Game, Stranger Things e Bridgerton dimostrano che lo streamer ha avuto un impatto culturale molto più forte come piattaforma televisiva che come studio cinematografico. Eppure Bajaria contesta l’idea che “tutto ciò che esce in sala sia più grande e duraturo” e sostiene che, se un regista vuole che il proprio film venga visto da un vasto pubblico, Netflix sia il posto giusto. Anche David Fincher ha difeso con convinzione il modello dello streamer, arrivando a definirlo “il futuro del cinema”.
Quentin Tarantino, di recente, ha espresso un’opinione piuttosto netta su questo tema. Ha criticato Netflix per la produzione di blockbuster costosi, privi di un impatto culturale duraturo:
Non ce l’ho con nessuno, ma a quanto pare per Netflix, Ryan Reynolds ha guadagnato 50 milioni di dollari per un film, 50 milioni per un altro, e altri 50 per il prossimo… Ma che film sono? Non li ho mai visti. Tu sì? Non ho mai parlato con l’agente di Ryan Reynolds, ma immagino che dica qualcosa tipo: ‘Beh, ha preso 50 milioni’. Bene per lui, ma quei film non esistono nello zeitgeist. È quasi come se non esistessero affatto.
Che ne pensate? Oppenheimer avrebbe avuto lo stesso impatto uscendo su Netflix?