Musk ha lasciato capire che se le informazioni non verranno fornite, la pena sarà il licenziamento
Elon Musk e Donald Trump sembrano davvero decisi a dare una bella scossa agli Stati Uniti, a tutti i livelli. Dopo i vari ordini speciali firmati dal neo-presidente – tra cui quello che vieta di discutere di gender e quello che stabilisce che tutti gli americani sono tecnicamente donne – ora la power couple al governo U.S.A. rivolge la propria attenzione agli impiegati federali.
Elon, in qualità di “special government employee”, è a capo di una “task force” – Department of Government Efficiency (DOGE), no comment – che mira a tagliare gli sprechi nell’amministrazione. L’idea è quella di eliminare eccessi burocratici, spese inutili e regolamenti ridondanti. Ma non solo. Sabato, infatti, è giunta una e-mail – qui sotto – a tutti gli impiegati federali, dalla natura un po’ particolare.
Credits: Matt Van Swol / X
Chiede infatti “Che cosa avete fatto nell’ultima settimana?” e domanda di fornire una lista di almeno cinque punti (“bullets”) circa cosa l’impiegato o impiegata ha “realizzato” (“accomplished”), mettendo pure in copia il datore di lavoro. Sembra un tema delle medie, ma non è finita perché Musk ha twittato: “La mancanza di risposta sarà presa come dimissioni”.
In pratica, un ultimatum che mira a reperire informazioni sulla attività lavorativa dei cittadini pena il licenziamento. Tuttavia, l’FBI ha chiesto di “non rispondere” e anche gli ufficiali della corte federale avvisano che “l’e-mail non viene dagli uffici giudiziari né amministrativi, e vi consigliamo di non fare nulla“, segno che evidentemente la legittimità della richiesta è in dubbio.