Scorsese, Coppola, Aster: l’appello dei grandi registi per salvare le sale italiane

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L’idea di riconvertire le sale cinematografiche chiuse un supermarket e centri commerciali è, secondo Scorsese, “un profondo sacrilegio”. Quindi lui e diversi altri grandi registi hanno indirizzato una lettera a Meloni e Mattarella per salvarle. Ecco che cosa dice

Il progetto è quello di riconvertire diverse sale cinematografiche chiuse a Roma in centri commerciali, supermarket o altre funzioni simili. Cosa alla quale sono fermamente contrari diversi registi quali Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Jane Campion, Wes Anderson e Ari Aster, firmatari di un appello pubblicato sul Corriere e indirizzato alla Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica.

Scrive Scorsese, primo firmatario e orgogliosamente di origini italiane: “Come ben riflette in modo eloquente Renzo Piano sulla situazione attuale di Roma, è chiaro che il tentativo di riconvertire spazi destinati al possibile rinascimento culturale della Città Eterna in hotel, centri commerciali e supermercati è del tutto inaccettabile“.

“Tale trasformazione rappresenterebbe una perdita irreparabile: un profondo sacrilegio non solo per la ricca storia della città, ma anche per il patrimonio culturale da lasciare alle future generazioni. [Invito] i colleghi di tutto il mondo, direttori di festival e tutti gli operatori culturali a firmare questa lettera per salvare l’ultima possibilità di redenzione di una delle città culturali e artistiche più importanti al mondo”.

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“Questa lettera è indirizzata anche personalmente al Presidente Sergio Mattarella e al Primo Ministro Giorgia Meloni, per impedire qualsiasi conversione degli spazi culturali di Roma. È nostro dovere trasformare queste ‘cattedrali nel deserto’ abbandonate in veri templi della cultura, luoghi capaci di nutrire le anime sia delle generazioni presenti che di quelle future.”

Fonte: Ansa

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