Non Aprite Quella Porta, sul set furono usati veri scheletri

Secondo quanto rivelato da troupe e regista, in Non Aprite Quella Porta vennero utilizzati veri scheletri

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Alcuni agghiaccianti retroscena su Non Aprite Quella Porta

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Quando Non Aprite Quella Porta uscì nelle sale nel 1974, sconvolse il pubblico di tutto il mondo, ridefinendo il genere horror e influenzando generazioni di film slasher. Diretto e co-scritto da Tobe Hooper insieme a Kim Henkel, questo classico cult fu un successo clamoroso, nonostante le difficoltà incontrate nella distribuzione e le controversie legate alla sua violenza estrema. Tuttavia, ciò che accadde dietro le quinte della sua realizzazione è forse ancora più terrificante della storia narrata sullo schermo.

Il film, girato con un budget ridotto di circa 60.000 dollari, faticò a trovare un distributore a causa della sua crudezza. Alla fine, venne acquistato dalla Bryanston Distributing Company, rivelandosi un successo straordinario con incassi superiori ai 30 milioni di dollari dell’epoca (equivalenti a oltre 150 milioni nel 2019).

Nonostante il successo commerciale, Non Aprite Quella Porta fu accolto con indignazione da una parte del pubblico: in alcune sale di San Francisco gli spettatori abbandonarono la proiezione, in Canada fu ritirato dai cinema, mentre paesi come Gran Bretagna e Brasile lo vietarono del tutto. In Australia, il film rimase bandito per vent’anni.

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Dietro le quinte di Non Aprite Quella Porta, il cast e la troupe dovettero affrontare condizioni estreme per portare sullo schermo alcune delle scene più scioccanti della pellicola. A causa del budget limitato, non fu possibile investire in effetti speciali sofisticati, quindi la produzione scelse di utilizzare veri scheletri umani acquistati dall’India, poiché più economici rispetto alle riproduzioni in plastica. Lo stesso regista Tobe Hooper confermò:

Alcuni degli scheletri erano autentici. Ad esempio, quello impalato sulla lapide all’inizio del film era un vero scheletro umano

Il direttore artistico Robert A. Burns si spinse ancora oltre, raccogliendo veri resti di animali dalla campagna per arricchire l’ambientazione del film. Secondo Burns, sul set erano presenti otto mucche, tre capre, due cani, due cervi, una gallina, un gatto e un armadillo, con sole dieci ossa di plastica utilizzate come oggetti di scena.

Uno degli episodi più duri riguardò la famosa scena della cena. Il cast e la troupe furono costretti a rimanere chiusi all’interno della fattoria in Texas per oltre 27 ore, in piena ondata di calore, senza aria condizionata e con le finestre oscurate per mantenere la continuità della scena. L’atmosfera divenne insopportabile a causa del forte odore di carne in putrefazione e di sangue animale proveniente dal mattatoio, che colava lungo le pareti e si “cuoceva” sotto le potenti luci di scena. Edwin Neal, che interpretava l’autostoppista, dichiarò:

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Girare quella scena è stato il periodo peggiore della mia vita… ed ero stato in Vietnam, con persone che cercavano di uccidermi, quindi immagino che questo dimostri quanto sia stato terribile

A causa delle difficoltà nel far fuoriuscire il sangue finto, in alcune scene venne utilizzato vero sangue. Un esempio eclatante è la sequenza della cena, in cui Marilyn Burns (Sally) si tagliò realmente un dito con un rasoio per rendere la scena più credibile.

Oggi, Non Aprite Quella Porta rimane una pietra miliare del cinema horror, ma i sacrifici e le condizioni estreme affrontate dal cast e dalla troupe durante le riprese dimostrano quanto la realtà dietro il film possa essere altrettanto spaventosa quanto la sua leggenda.

Che ne pensate? Qual è la vostra scena preferita di Non Aprite Quella Porta?