Questo luogo sul Mar Rosso nel quale, secondo la leggenda biblica, Mosè divise le acque per portar via gli schiavi dall’Egitto, si sarebbe rivelato teatro di una inaspettata ed eclatante scoperta scientifica
Conosciamo tutti la storia dell’Antico Testamento secondo la quale Mosè, in fuga dall’Egitto con gli altri schiavi israeliti, arrivò a invocare il potere divino per dividere le acque del Mar Rosso e inoltrarsi tra di esse, camminando a piedi sul fondo del mare, per farle poi richiudere sugli egizi inseguitori e guadagnare la salvezza.
Ovviamente non esiste prova scientifica o anche solo ragionevole che sia avvenuto davvero; comunque, secondo il mito sarebbe successo presso il Golfo di Aqaba, che si trova vicino a Egitto, Israele, Giordania e Arabia. Dall’altra parte raggiunsero il Monte Sinai dove, come è noto, Mosè ricevette da Dio le tavole con i Dieci Comandamenti.
Ebbene, gli scienziati hanno analizzato il luogo in cui Mosè e i suoi attraversarono, e hanno fatto una scoperta particolare sul fondo dello stesso mare: a 1200 metri di profondità circa, hanno rinvenuto alcuni strani “buchi” che potrebbero aver ospitato… l’origine della vita sulla Terra, nientemeno. Che cosa significa?
Sam Purkis, professore e presidente del Dipartimento di Geoscienze Marine all’Università di Miami, ha dichiarato a Live Science nel 2022: “La nostra attuale comprensione è che la vita si sia originata sulla Terra nel mare profondo, quasi certamente in condizioni anossiche – senza ossigeno”.
“Le piscine saline sottomarine sono un ottimo analogo [corrispettivo] per la Terra primitiva e, nonostante siano prive di ossigeno e ipersaline, sono piene di una ricca comunità di microbi definiti ‘estremofili’. Studiare questa comunità offre quindi uno spunto sulle condizioni in cui la vita è comparsa per la prima volta sul nostro pianeta”.
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