Dexter Original Sin: la recensione della serie TV

Dopo il mezzo fallimento del sequel, Showtime torna all'assalto con un Prequel su Dexter, ambientato 14 anni prima della storia che conosciamo. Riusciranno questa volta o sarà un ulteriore fallimento? Scopritelo in questa nostra recensione

dexter original sin
Condividi l'articolo

Seguiteci sempre anche su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp!

Se gli ultimi anni ci hanno dato prova di qualcosa è che il mondo dell’Entertainment ha serie difficoltà a lasciar sepolti IP che furono di successo. Sebbene ad oggi non si direbbe, agli inizi Dexter aveva un riscontro di pubblico e critica da far impallidire Breaking Bad.

Questo per le prime quattro stagioni. Dalla quinta la serie si trovò come una sfera su un piano inclinato. Impercettibile all’inizio, ma il declino diventò sempre più chiaro e inevitabile. Le stagioni dalla quarta all’ottava si aprivano con speranze ed ottimismo, illudendo i fan che poi rimanevano delusi.

Il risultato fu che il finale di serie, l’ultima puntata dell’ottava stagione, è considerato uno dei peggiori finali della storia delle serie TV.

Per questo ci fu molta aspettativa nel 2021 quando andò in onda il Revival/Sequel Dexter: New Blood. E, come nella miglior tradizione, ci fu un inizio eccellente seguito da un crollo qualitativo e da un finale che forse è anche peggiore dell’originale.

Ciò nonostante, Showtime (il Network produttore, associato a Paramount+) si trova in carestia creativa ed ha approvato un altro sequel (Dexter:Resurrection) e un prequel, l’Original Sin oggetto di questa recensione.

In attesa di scoprire se riusciranno nel record di avere tre tremendi finali di serie, occupiamoci del Prequel.

dexter original sin

Dexter: Original Sin – La trama

Contro ogni previsione, Dexter sopravvive agli aventi di New Blood. Viene portato d’urgente in ospedale dove ricorda gli eventi della sua vita. Torniamo così al 1991, l’anno che si rivelerà essere il punto di svolta della vita del seriel killer che da la caccia ai serial killer.

Dexter: Original Sin – La Recensione

Dexter: Original Sin segue la struttura della serie TV originale: 4 puntate per introdurre personaggi e temi, 4 puntate di crescendo che culminano con il colpo di scena nell’episodio 8 e conclusione (in questo caso solo 2 puntate invece che 4, per un totale di 10 invece che 12).

Le due puntate in meno aiutano. 10 episodi sono perfetti per questa serie TV, che riesce a mantenere un ritmo tutto sommato buono.

Vanno poi elogiati gli attori. Accompagnati dalla narrazione di Michael C. Hall, gli attori portano in scena versioni più giovani dei personaggi che già conosciamo. Non è un compito semplice, dovendo portare in scena qualcosa che sia familiare ma che sia allo stesso tempo diverso da quello che conosciamo.

LEGGI ANCHE:  Dexter ritorna in una nuova serie sequel: Resurrection

E va detto che riescono benissimo. Nelle movenze, nei toni, nella fisicità (e anche nella scrittura) i membri del cast di Dexter: Original Sin riescono a riprendere fedelmente il cast originale al punto tale che si, riesco ad immaginare che quei personaggi diventino quelli che ho conosciuto nella prima stagione di Dexter. Se si vedesse questa serie e poi la prima stagione non avrei alcun dubbio sulla continuità dei personaggi.

dexter original sin

Questo peccato Originale ha molto poco di originale, e tutto quello che non è originale funziona perché ci riporta al Dexter dei tempi d’oro. La sua forza, più che essere intrinseca, è la familiarità con qualcosa che all’epoca adorammo.

Perché, sia chiaro, Dexter:Original Sin è un prequel che dipende in tutto e per tutto dal prodotto originale. Ed è un prequel che non dovrebbe assolutamente essere visto prima di vedere Dexter e Dexter:Resurrection (un riassunto di due minuti su Youtube di quest’ultimo va altrettanto bene, anzi, lo consiglio) perché rovinerebbe assolutamente la forza della prima stagione di Dexter, la più memorabile e quasi perfetta.

Il problema di questo prequel è che deve approfondire quanto era già stato scoperto nella serie originale. E, di conseguenza, finisce per fare più di un passo falso.

Ora, da qui in avanti andremo negli spoiler.

Pronti?

Via.

Dexter:Original Sin introduce un precedente figlio di Harry (il padre adottivo di Dexter) che muore in un incidente domestico, affongando in piscina mentre il padre guardava la TV.

Sebbene la serie originale ci avesse già mostrato come Harry fosse meno che perfetto, questo è qualcosa che sembra incredibilmente fuori dal personaggio e di cui la serie poteva fare a meno. Tuttavia, questo si può sorvolare nella misura in cui contribuisce a delineare il rapporto tra Harry e Laura Moser (la madre biologica del protagonista) e fa si che il rapporto tra Harry e Dexter preceda l’adozione.

Dove la serie fa un tremendo passo falso è nel ripescare il primo e più importante “cattivo” della serie originale, che conosceremo come “Ice Truck Killer” (Killer del camionfrigo), Brian Moser, fratello biologico del protagonista.

Non solo, ma la serie si impegna non poco a farci empatizzare con lui (un prolifico serial killer) cercando quasi di giustificare la sua condizione. Una cosa di cui il personaggio non aveva assolutamente bisogno. Ed una volta aperta questa porta i danni alla continuity finiscono solo per aumentare.

Per esempio, se Brian Moser è così ossessionato dal bisogno di ricongiungersi con il fratello perché passano ben 14 anni tra gli eventi di questo prequel e il momento in cui si rivela? La serie originale giustificava il fatto che i due fratelli fossero rimasti lontani perché Brian era stato inserito nel sistema ed aveva incontrato molte difficoltà a rintracciare Dexter.

LEGGI ANCHE:  5 episodi di serie tv che mi hanno sconvolto la serata
dexter original sin

Ma qui, Brian sa esattamente dove abita. Sa esattamente dove lavora. Non esiste alcun motivo per cui Brian debba aspettare il 2006 per mettere il suo piano in movimento. Noi spettatori sappiamo anche che Harry muore nel 1992. Questo vuol dire che il principale ostacolo per Brian Moser è destinato a scomparire presto ed è ancora più assurdo allora che Brian aspetti il 2006 per rivelarsi al fratello, sopratutto ala luce dell’ossessione che questa serie dimostra.

Introdurre Brian Moser non porta alcun valore aggiunto alla trama, e finisce col creare più problemi di quanti non fosse necessario. Sopratutto perché la storia non ha assolutamente bisogno di lui.

La sua linea narrativa è una tangente che poteva facilmente sostituirsi (o tagliarsi, snellendo la serie ad un ideale 6/8 puntate) e che finisce per non comportare nulla se non la consapevolezza che, nello sfondo, c’è Brian Moser. Una cosa di cui avremmo potuto fare a meno, detto sinceramente.

Allo stesso tempo, proprio perché si tratta di un prequel legato alla serie originale, c’è l’intrinseco ed inevitabile male del fatto che purtroppo sappiamo quale sarà l’arco narrativo dei personaggi. E, lo dico da uno che seguiva religiosamente Dexter quando sky lo trasmetteva su FX, l’arco narrativo che li aspetta è atroce.

Il problema è che questa linea narrativa finisce per togliere sempre più tempo alle due linee principali, vale a dire quelle veramente interessanti. Ed è un peccato, perché così facendo ci troviamo davanti una zuppa che sarebbe anche stata buona se non fosse stata annacquata da questo sapore superfluo.

Il risultato finale è una serie TV che dipende dal gradimento del suo sempre meno illustre predessore da cui non riesce e non vuole slegarsi, che porta una perdita di interesse in quello che c’era di nuovo nella trama proprio nel momento in cui occorreva invece calcare la mano.

Che dire, un’occasione persa.

Dexter: Original Sin – Il cast

  • Patrick Gibson: Dexter Morgan
  • Christian Slater: Harry Morgan
  • Molly Brown: Debra Morgan
  • Christina Milian: María LaGuerta
  • James Martinez: Angel Batista
  • Patrick Dempsey: Aaron Spencer

Dexter: Original Sin – Il trailer