Dalla rinascita del Cobra Kai per mano del sensei Lawrence sembra essere passato un secolo. Nel corso delle varie stagioni infatti Cobra Kai, sia come scuola che come serie, ha avuto varie diramazioni, alti e bassi. Se le prime due stagioni mettevano in evidenza la vecchia diatriba tra il nuovo protagonista Johnny Lawrence e il vecchio protagonista di Karate KidDaniel (San) LaRusso, nel corso del tempo queste dinamiche si sono sfaldate fino quasi a perdersi.
Inizialmente, in modo anche divertente e soprattutto coerente, i due hanno dovuto allearsi contro un nemico più potente: John Kreese. Il vecchio sensei di Lawrence tornò infatti per riprendere ciò che aveva lasciato, tornare a capo del Cobra Kai e sconfiggere colui che lo aveva umiliato. I metodi usati per l’allenamento dei ragazzi diventano pian piano sempre più estremi, sia fisicamente che mentalmente.
Fino a qui la serie però aveva dei connotati verosimili e che mettevano in risalto le difficoltà giovanili dei ragazzi in contrasto con le vecchie faide dei loro maestri. Rivedere i vecchi protagonisti rientrare in sintonia, sia da alleati che da avversari, è sicuramente stata un’ottima trovata e un grandissimo regalo per i fan degli storici film.
… senza però tirar troppo la corda
Queste dinamiche di riportare le vecchie glorie all’interno della serie sono sicuramente armi a doppio filo. Da un lato è sempre divertente e sorprendente rivedere i protagonisti passati dopo così tanti anni dall’altro però a volte i contesti sono esageratamente esasperati giusto per inserirli all’interno della serie. Questa forzatura la si nota dall’arrivo di un altro personaggio: Terry Silver.
Il suo arrivo è l’ennesima sorpresa, anche ben voluta inizialmente. Il problema infatti non è il personaggio in sé ma le dinamiche che si porta dietro. Dal suo arrivo Cobra Kai inizia a prendere una via sempre più grottesca dove si lasciano da parte le dinamiche iniziali, quelle del contrasto tra ragazzi e i loro sensei, per dare risalto alle vecchie glorie e le loro esagerazioni. A completare la torta troviamo anche il personaggio di Chozen, veramente mai inserito coerentemente all’interno del contesto generale.
Terry Silver è stato sconfitto e allontanato dalla Valley. Chozen si allontana per ritrovare un suo vecchio amore. All’orizzonte i protagonisti vedono il torneo più importante al mondo e i contrasti tra i due sensei e sui loro metodi tornano ad allontanarli. Anche i ragazzi, per ottenere il posto e per vecchie dinamiche irrisolte, tornano ad avere contrasti sia sul tatami che fuori. La nuova stagione riporta quindi lo spettatore a resettare in parte le derive grottesche delle due stagioni precedenti.
Vien da sé però che alcune trame torneranno a galla portandosi dietro, ancora una volta, vecchie glorie e situazioni al limite del credibile. Arrivati in Europa infatti assisteremo a rapimenti, cambi di casacca non propriamente approfonditi e, soprattutto, ci troveremo di fronte all’ennesima esasperazione di un personaggio e lo troveremo questa volta in una Jacuzzi con sigaro e scagnozzi al contorno.
Non siamo esperti di karate ma anche il torneo sembra avere dinamiche non propriamente coerenti con lo sport di riferimento. Alcune prove che i ragazzi dovranno affrontare sono sicuramente sopra le righe e, in un paio di occasioni, un po’ ripetitive.
Fermiamo questo circolo
Sembra però che gli sceneggiatori abbiano quasi di proposito esasperato le dinamiche, già viste in passato, per poi troncare il tutto sul finale. Un evento riporterà tutti con i piedi per terra andando a eliminare tutto il grottesco che la serie si stava costruendo intorno. Le guerre fondate con e per il karate vengono minimizzate e quasi ridicolizzate di fronte a qualcosa di più grande.
Abbiamo quindi apprezzato la volontà della serie di rimettersi in discussione e confermare, al suo interno, di come alcune dinamiche fossero decisamente troppo sopra le righe. Si parte sicuramente dal presupposto che in una serie dedicata al karate quest’ultimo sia di vitale importanza ma nel corso delle puntate il suo valore è stato in qualche modo estremizzato per risolvere questioni di ogni tipo con la violenza.
Proprio per questo motivo, grazie al finale di stagione, tutto sembra salvarsi. I protagonisti prendono coscienza della realtà delle cose e questo rompe un circolo vizioso che ci riporta alle parole, dette più e più volte nel corso della serie, di Amanda LaRusso: il karate è solo uno sport.
Conclusione?
Cobra Kai è arrivata a termine ma sappiamo già che un nuovo film dedicato a Karate Kid sta tornando in sala con protagonisti Ralph Macchio (Daniel LaRusso) e il famigerato maestro di arti marziali Jackie Chan. Come già scritto, la serie chiude un suo cerchio e lo fa, considerando tutto il percorso, in modo convincente.
Come abbiamo fatto anche in passato, Cobra Kai è dedicata sicuramente a nuovi spettatori, anche giovani, con le sue dinamiche ambivalenti che riguardano due generazioni a confronto ma è rivolta soprattutto a chi è cresciuto con le vecchie sfide di Daniel San e gli insegnamenti del compianto Maestro Miyagi.