The Order: la recensione del film con Jude Law

The Order è un'interpretazione artistica di una storia vera, parte di una storia che gli Stati Uniti faticano a lasciarsi alle spalle e che continua ancora oggi

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Arriva su Amazon Prime, The Order, un film ispirato a una storia fin troppo vera che trova ancora oggi eco nella politica moderna statunitense.

The Order: la trama

Nel 1983, un agente dell’FBI è l’unico a individuare un collegamento tra una serie di rapine, frodi e attentati esplosivi nel nord-ovest del Pacifico. Convinto che non si tratti di crimini isolati, ma dell’operato di un gruppo suprematista bianco altamente organizzato e determinato a dichiarare guerra al governo degli Stati Uniti, si dedica a dimostrarne l’esistenza e a fermarne le attività.

The Order: la recensione


Diretto da Justin Kurzel (Macbeth, Nitram) e sceneggiato da Zach Baylin (King Richard, Creed III) “The Order” è l’adattamento del libro The Silent Brotherhood (La confraternita silente) di Kevin Flynn e Gary Gerhard e racconta la storia vera della lotta che l’FBI ha portato avanti contro l’organizzazione terroristica suprematista bianca nota appunto come “The Order”.

Da un punto di vista tecnico, il film è sicuramente riuscito. La durata, di quasi due ore, non pesa, anche grazie alle due linee narrative (Terry Husk/FBI e Bob Mathews/The Order) che ci guidano lungo entrambi i percorsi di questa storia.

Se c’è un modo di descrivere la visione dietro l’approccio a questo film, la parola che viene in mente è “pratico”. The Order non si perde in virtuosismi, non si perde in scene drammatiche, monologhi epici, inquadrature creative. Tutto questo andrebbe a detrarre dalla vera storia che c’è dietro.

No, il regista sa quando far indugiare la telecamera per far meglio assorbire la scena, quando sfruttare al meglio i primissimi piani per farci apprezzare al meglio la recitazione degli attori, quando allargare il campo per dare respiro. La scena è gestita con abilità, in particolare non può che apprezzarsi la cura per la Mise-en-scène, piccoli dettagli che danno vita al Set, facendolo percepire come qualcosa di vissuto, aggiungendo la giusta dose di dettagli che arricchiscono il film senza appesantirlo.

The Order vanta un cast che, nel peggiore dei casi, è più che competente. In particolare, Nicholas Hoult continua a dimostrare le sue capacità in un’annata (il 2024) che per lui è stata eccellente e che gli ha permesso di dare prova alle sue capacità di attore drammatico. Il suo collega X-man Tye Sheridan interpreta Jamie Bowen, un giovane agente di polizia locale, riuscendo a trasmettere perfettamente il senso di giustizia e gli ideali, ma anche la paura, del suo personaggio.

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Jude Law nel ruolo di Husk è forse il personaggio meno “interessante” in The Order, ma è una scelta inevitabile nella struttura del film. Per quanto Husk sia, sulla carta, il protagonista, le sue vicende personali sono in un lontano secondo piano, perché irrilevanti ai fini della storia. Ciò nonostante, Jude Law dimostra ancora una volta la sua bravura nel riuscire a dare sfumature a un personaggio, facendoci capire che ne ha passate e viste tante e che la sua vita private ne ha risentito senza il bisogno di lasciarsi andare a lunghi spiegoni espositivi. Quando arriva l’inevitabile scena di exposition, ha senso.

Il personaggio di Husk è un personaggio fittizio, composito, liberamente ispirato da diversi agenti FBI che hanno preso all’operazione contro quel gruppo di suprematisti bianchi. Il regista di The Order aveva bisogno di drammatizzare la vita del protagonista, e per farlo era necessario eliminare ogni collegamento a persone vere.

Dove The Order riesce meglio è nella trasposizione dei membri del gruppo terroristico sullo schermo. Sarebbe stato fin troppo facile renderli pazzi furiosi, ridicolizzarli, ma quello che il film fa è portarli sullo schermo con assoluta serietà. Questo è un passaggio fondamentale per aiutarci a capire il come possano verificarsi simili fenomeni.

Non deve essere stato facile, per il film, decidere di prendendere seriamente i cattivi e mostrare quelle che sono le loro qualità. Come detto in questa puntata del nostro podcast, solo perché un personaggio è negativo non vuol dire che non abbia delle qualità. In questo caso, quali sono le qualità del male?

the order

Sono determinati. Preparati. Organizzati. E non hanno particolare paura di morire per portare avanti quelli che sono i loro obiettivi. E riescono anche a muoversi con un certo successo in un primo momento.

Sanno essere empatetici, finché sei d’accordo con loro almeno. Sanno dire quello che dei poveri disperati hanno bisogno di sentire. Sono una comunità, sono un gruppo. Sanno cosa offrire a chi ha un disperato bisogno di aiuto o di sentirsi qualcuno in un mondo che lo ignora. Sanno prendere uomini in guerra col mondo e dirigerli verso un obiettivi. Farli sentire parte di una nobile causa.

Ed è questo che li rende pericolosi. Il riuscire a mimetizzarsi come persone normali, addirittura ragionevoli. Persino amorevoli, finché non si dissente da loro e si ha lo stesso colore di pelle. Il dare semplici soluzioni che sembrano ragionate, il professare idee che potrebbero persino sembrare sensate ad orecchie disperate.

Non sono pazzi con la bava alla bocca, il trucco e l’elmo cornuto. Sono persone “normali”, ed è per questo che fanno proseliti. Nessuno seguirebbe un mostro, no?

E la fine del film, amaramente, ci ricorda che questi gruppi ad oggi sono ancora attivi. A differenza del nazismo (a cui alcuni si ispirano, come “The Order” ci mostra, mentre altri addirittura lo precedono) questi gruppi non hanno una struttura unitaria di riferimento, un’unità di pensiero e le loro ideologie possono variare in maniera radicale tra una cellula e l’altra, rendendo difficile eradicarli.

Ma The Order ci ricorda che è possibile riuscire. Che è sempre meglio di niente.

The Order: il cast

  • Jude Law: Terry Husk
  • Nicholas Hoult: Robert Jay Mathews
  • Tye Sheridan: Jamie Bowen
  • Odessa Young: Zillah Craig
  • Sebastian Pigott: Bruce Pierce
  • George Tchortov: Gary Yarbrough
  • Victor Slezak: Richard Butler

The Order: il Trailer

RECENSIONE
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