Blake Lively citata in giudizio per diffamazione 

Jed Wallace, rappresentante della società di gestione delle crisi Street Relations, ha citato Blake Lively in giudizio per diffamazione

blake lively, justin baldoni
Credits: Gareth Cattermole/Getty Images/Sony Pictures Releasing
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Continua la querelle legale attorno a Blake Lively

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Blake Lively si trova al centro di una disputa legale sempre più complessa con Jed Wallace, rappresentante della società di gestione delle crisi Street Relations. La controversia si inserisce nel più ampio scontro tra l’attrice e il regista Justin Baldoni, star e regista del film It Ends With Us, che coinvolge accuse di diffamazione, molestie e ritorsioni.

Secondo quanto riportato, Wallace ha citato in giudizio l’attrice con un’accusa di diffamazione, sostenendo di essere stato ingiustamente coinvolto in una serie di cause legali incrociate. Una delle accuse mosse dall’attrice riguardava il presunto coinvolgimento di Wallace nella creazione e diffusione di contenuti artificiali sui social media, volti ad attaccarla e a difendere Baldoni. Nella denuncia presentata martedì alla corte federale del Texas, Wallace ha richiesto almeno 7 milioni di dollari di risarcimento e un ordine del tribunale che attesti la sua estraneità alle accuse di molestie e ritorsioni.

La mossa legale di Wallace arriva dopo che Blake Lively ha ritirato una petizione presentata il mese scorso presso la corte statale del Texas, con la quale chiedeva di poter deporre Wallace. Tuttavia, questa decisione potrebbe preludere all’aggiunta dello stesso Wallace come imputato nella causa già in corso tra l’attrice, Baldoni e la sua società, Wayfarer.

Nella sua denuncia, Blake Lively sostiene che Wallace abbia orchestrato una campagna diffamatoria contro di lei attraverso un esercito digitale, con la creazione e diffusione di contenuti manipolati per influenzare l’opinione pubblica e danneggiarla professionalmente. Il team di pubbliche relazioni di Baldoni, secondo l’attrice, avrebbe poi fornito questi contenuti ai giornalisti per renderli virali e alimentare un’aggressione pubblica nei suoi confronti.

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Il team legale di Blake Lively, guidato dall’avvocato Michael Gottlieb, ha definito l’azione di Wallace una ritorsione per le accuse di molestie sessuali e ritorsioni già avanzate dall’attrice presso il Dipartimento per i diritti civili della California.

Un altro giorno, un’altra causa milionaria per cercare di citare in giudizio la signora Blake Lively fino all’oblio solo perché ha avuto il coraggio di parlare contro le molestie sessuali e le ritorsioni – ha dichiarato Gottlieb. Non si tratta di una semplice trovata pubblicitaria, ma di un attacco trasparente per vendicarsi delle accuse sollevate dalla nostra assistita. Sebbene questa causa verrà archiviata, siamo lieti che il signor Wallace abbia finalmente deciso di uscire dall’ombra e affrontare le conseguenze delle sue azioni in tribunale

D’altra parte, Wallace contesta fermamente le accuse. Nella sua denuncia di 10 pagine, afferma che Blake Lively lo abbia nominato ingiustamente nelle sue precedenti petizioni e nelle dichiarazioni al Dipartimento per i diritti civili della California, innescando così un’escalation della disputa senza alcuna prova concreta.

Come ha poi ammesso la stessa Lively, non aveva alcuna conoscenza diretta di fatti che supportassero tali accuse – scrive l’avvocato di Wallace, Charles Babcock. Né Wallace né Street Relations hanno mai avuto un ruolo nelle presunte molestie sessuali, ritorsioni o nella loro mancata indagine. Inoltre, non esiste alcun contratto tra Wallace e Lively che possa essere stato violato

Secondo la petizione di Lively, Wallace, che si descrive come un “mercenario” con una “formula proprietaria per definire artisti e tendenze”, sarebbe stato assunto da Baldoni e dalla sua società Wayfarer per orchestrare una strategia di comunicazione contro di lei. A supporto di questa tesi, la denuncia cita un messaggio inviato da Melissa Nathan, esperta di pubbliche relazioni per le crisi, a Jennifer Abel, un’altra PR di Baldoni. Il messaggio affermava:

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Posso aprire un thread su Signal con te, me e Jed – implicando Wallace nella presunta campagna diffamatoria.

La strategia attribuita a Wallace prevedeva, secondo le accuse, la creazione e la diffusione di contenuti su Reddit e altri forum online con lo scopo di attaccare Lively e sostenere Baldoni. Melissa Nathan, coinvolta nella causa, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.

In risposta, l’avvocato di Wallace ha dichiarato che l’attrice ha diffuso false affermazioni alla stampa attraverso una denuncia amministrativa privata, accusandolo di molestie sessuali, ritorsioni e altre condotte illecite.

Il signor Wallace, che è una persona molto riservata, non ha mai incontrato né parlato con la signorina Lively. Mai. Non ha mai orchestrato una campagna diffamatoria contro di lei – ha affermato Babcock. La decisione di intraprendere questa causa legale è stata presa per proteggere legittimamente se stesso e la sua famiglia, dopo che la signorina Lively non solo ha presentato una denuncia contro di lui in Texas, ma ha anche espresso l’intenzione di coinvolgerlo in un’altra causa.

La battaglia legale tra Blake Lively, Baldoni e Wallace si fa sempre più complessa, e sarà il tribunale federale a stabilire se le accuse reciproche abbiano fondamento o se si tratti di un gioco di potere e strategia mediatica. Nel frattempo, il caso continua a far discutere il mondo dello spettacolo e il pubblico, diviso tra le due versioni della vicenda.

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