Sanremo: i peggiori e i migliori look della seconda serata

Ecco una carrellata dei look che hanno contraddistinto la seconda serata del Festival di Sanremo 2025

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Il nostro viaggio tra i look più stravaganti di Sanremo prosegue

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A cura di Serena Cramerotti

Inizia col botto la seconda serata di Sanremo, così appassionante ed elettrizzante che forse era meglio mettere La Noia di Angelina Mango come sigla prima e dopo ogni pubblicità (che per l’appunto che ansia pure quelle, ma quanto sono corte? Non si fa in tempo neanche a tirare lo sciacquone che ecco Tutta l’Italia tutta l’Italia di Gabry Ponte ripetitiva e pleonastica come la sveglia delle reclute nelle caserme).

Carlo Conti e Alessandro Cattelan (con una giacca tartan scozzese che evoca la coperta natalizia sulle gambe di nonna davanti al caminetto mentre sbuccia i mandarini) presentano i quattro finalisti delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo.

Non per indugiare troppo sullo stylist di queste quattro povere creature ma tra le T.aT.u generazione z che fanno il DAMS a Bologna in età Vittoriana e Maria Tomba che giustamente arriva già in pigiama, l’unica cosa d’impatto sono stati i messaggi contro l’oggettivazione sessuale.

Ma ecco che a tal proposito arriva il primo vero momento croccante della seconda serata di Sanremo, combo mortale di virile bellezza sul palco con Damiano ormai ex dei Maneskin che canta Lucio Dalla e Alessandro Borghi messo così a caso sullo sfondo ad aumentare subito subito lo share femminile.

L’aggiunta del nipotino dell’attore che si commuove per bilanciare tutto con un po’ di tenerezza infantile e il bianco e nero che regala un alone di poesia hanno infiocchettato il tutto in un quadro così tedioso che tutti speravamo ad un certo punto che il Freddie Mercury nostrano prendesse a calci i fiori e rendesse la serata interessante, facendoci rimpiangere Blanco.

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Finalmente entriamo nel vivo della gara; questa volta ad accompagnare il nostro Capitano abbiamo niente di meno che una radiosa Bianca Balti, il cui sorriso e i vestiti brillanti hanno riscaldato e illuminato la boria della serata e un cotonatissimo Malgioglio, che per restare fedele alla sobrietà che lo contraddistingue, si è presentato vestito da Miss Dronio riciclando il fiocco rosso dei Ricchi e Poveri di un anno fa.

Superata la gag del Messacciussets vecchia come la nonna davanti al caminetto di prima ma comunque a quanto pare necessaria per una serata con milioni di spettatori, stavolta ci leviamo di mezzo subito Rocco Hunt con tanto di trasparenza birichina (sottotitoli alla pagina 777 di Mediavideo) e già tiriamo un sospiro di sollievo.

Bypassiamo Elodie piumata retaggio sempre dei Ricchi e Poveri e voliamo direttamente da Lucio Corsi questa volta vestito da Fievel sbarca in America, ma insomma come non amarlo?

Arriviamo ai The Kolors che tra l’eccesso di glitter e l’invadenza della canzone forse era meglio tenerli per ultimi come la serata precedente così da continuare a non rendersi conto della loro presenza.

Serena Brancale ha praticamente cambiato solo colore al vestito infastidendo un po’ gli armocromisti di tutto il mondo ma comunque sempre meglio di Rose Villain che proprio non ce la fa ad azzeccare due tonalità in croce e forse la difficoltà dell’abbinamento a questo punto sono i capelli.

Di nuovo intermezzo fanciullesco con il piccolo Alessandro Genovesi, interprete della fiction Rai su Peppino di Capri, praticamente la risposta italiana al biopic americano su Bob Dylan e scusate se è poco. Un angioletto biondo che a sei anni ci suona il pianoforte come un adulto al teatro Ariston mentre noi forse all’età sua abbiamo imparato ad allacciarci le scarpe con il metodo a farfalla. Alla domanda di Carlo Conti sul voler rimanere o meno lui risponde risoluto NO e quanto lo capiamo.

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Continuia la seconda serata di Sanremo con la povera Francesca Michielin che da quando ha cominciato questo Festival di Sanremo è caduta una volta e ha pianto alla seconda serata, ma noi non siamo qui a consolare bensì a giudicare e quindi diciamo pure che forse qualcosa di meglio tra gli abiti di Miu Miu la potevamo trovare invece di rotolarci a caso nell’armadio.

A salvarci questa volta da tutto questo forse Achille Lauro che opta per un completo gessato che ci ricorda un po’ Beetlejuice un po’ l’ammiraglio Kizaru di One Piece. Importante Giorgia che ha la funzione di risvegliarci dal siparietto comico degli attori del nuovo film di  Paolo Genovese, un inside out che sembra pure interessante ma con una sponsorizzazione fatta di gag che hanno avuto decisamente poco appeal.

Un po’ come quelle di Nino Frassica volutamente tenuto per ultimo in questo articolo che, a parte essersi presentato coi capelli di Malgioglio al negativo e aver fatto una statistica seccante sugli ascolti, ha generato, parafrasando Nanni Moretti, solo una domanda illuminata: mi si nota di più se vengo e mi sforzo di far ridere risultando noioso o non se non vengo affatto?

Qual è stato il vostro momento preferito di questa seconda serata del Festival di Sanremo?