Come saprete Sean “Diddy” Combs è attualmente detenuto in una prigione di New York in attesa di processo per accuse federali di traffico sessuale e associazione a delinquere, ma ha sempre negato ogni accusa, dichiarandosi non colpevole. Nelle ultime il suo team legale ha annunciato l’intenzione di fare causa alla rete televisiva NBC, al servizio di streaming Peacock e alla società di produzione Ample per il documentario “Diddy: The Making of a Bad Boy”.
Il documentario, della durata di un’ora e 39 minuti e trasmesso il mese scorso, offre uno sguardo sulla prima infanzia di Diddy, includendo interviste a amici d’infanzia, ex dipendenti e alcune delle sue presunte vittime. La sinossi dello show afferma:
Con filmati inediti e testimonianze di chi lo conosce meglio, ‘Diddy: The Making of a Bad Boy’ illumina la sua infanzia, la sua ascesa alla fama e le recenti accuse penali, sfidando il pubblico a riconsiderare ciò che pensava di sapere sul magnate della musica e sulla sua controversa figura
Diddy ha fortemente criticato il documentario nella denuncia presentata alla Corte Suprema della Contea di New York (riportata da The Independent), sostenendo che sia pieno di “nuove bugie e teorie del complotto”.
Secondo la causa, il documentario contiene dichiarazioni diffamatorie e false sul rapper, accusando la NBC di voler “capitalizzare sulla sete di scandalo del pubblico, senza alcun riguardo per la verità e a discapito del diritto del signor Combs a un processo equo”.
La denuncia sostiene inoltre che “l’intera premessa del documentario presuppone che il signor Combs abbia commesso numerosi crimini efferati, tra cui omicidi seriali, stupri di minori e traffico sessuale di minori”.
Inoltre, l’accusa evidenzia come il documentario arrivi “in modo malizioso e infondato alla conclusione che il signor Combs sia un ‘mostro’, presentando affermazioni che i creatori sapevano essere false o pubblicate con sconsiderata indifferenza per la loro veridicità”.
Secondo la denuncia, il programma accusa inoltre “falsamente, sconsideratamente e maliziosamente il signor Combs di aver ucciso” persone a lui vicine, tra cui Kim Porter, madre di tre dei suoi figli, e il rapper Biggie Smalls.
Il team legale del rapper sostiene che il documentario abbia causato “danni finanziari e reputazionali considerevoli” e chiede un processo con giuria, oltre a un risarcimento di 100 milioni di dollari.
L’avvocato di Diddy, Erica Wolff, ha dichiarato (tramite la BBC) che la NBC, Peacock e Ample “hanno preso la decisione consapevole di arricchirsi a spese della verità, della decenza e degli standard fondamentali del giornalismo professionale”, accusandole di aver “trasmesso in modo malizioso e sconsiderato menzogne oltraggiose”.