Sanremo 2025, le nostre pagelle delle canzoni: ecco chi ci ha colpito di più! [VIDEO]

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I Modà – Non Ti Dimentico

I Modà, passati da odiatissimi/amatissimi della musica leggera italiana a reduci a loro volta, ripropongono la loro storica formula che, come detto poc’anzi, o si ama o si odia. Quando li si ascolta si sa già cosa si sentirà, e questo brano sanremese non fa eccezione. Insomma: se vi piace, avete il diritto di apprezzare questa canzone. Altrimenti…

Voto: 3

Clara – Febbre

Con un pezzo scritto tra gli altri anche da Madame e Dardust, l’esordiente Clara presenta un pop energico e accattivante che è per metà una canzone d’amore e metà una riflessione su sé stessa. Questo è il tipo di pop che nella musica italiana spinge più avanti, sulla falsariga di Annalisa e colleghe. Certo, poi deve anche piacere.

Voto: 6.5

Lucio Corsi – Volevo Essere un Duro

L’eccentrico ma delicato Lucio Corsi colpisce sia per la sua mise sia per l’onestà della sua poesia, quasi fanciullesca nella sua immediatezza e che richiama nei testi lo stile del buon vecchio Francesco Tricarico. Anche lui si apprezza oppure no: il brano – un bel glam rock anni ’70 – non è certo originale ma può facilmente entrare in testa, e scommettiamo che il ritornello sarà canticchiato involontariamente da parecchia gente.

Voto: 6.5

Fedez – Battito

Il rap di Fedez si appoggia su un arpeggio synthpop nella strofa, mentre il ritornello si esprime in uno sfogo urlato con auto-tune. Diciamo che, considerando gli eventi recenti nella vita del rapper, il testo può essere interpretato in vari modi e ci si possono leggere facilmente riferimenti autobiografici. In ogni caso, ancora una volta, il suo status come cantante e celebrità musicale assolutamente di primo piano non è in dubbio.

Voto: 7

Bresh – La Tana del Granchio

Bresh è il primo in gara ad abbracciare il contemporaneo spostamento delle sonorità mainstream verso il recupero di suoni leggermente pop rock “sporchi” con accenti grunge anni ’90. Certo, sia detto con le pinze: c’è sempre l’auto-tune e la canzone non si segnala esattamente per originalità.

Voto: 5

Sarah Toscano – Amarcord

Sarah Toscano, diciottenne esordiente e più giovane cantante in gara, porta un pop energico dagli intenti, se non dai contenuti, anche un po’ rock. Forse è la prima rappresentate della generazione alpha su questo palco, e come tale intende stupire e catturare. Difficile giudicare da questo solo brano: la bravura vocale certamente c’è, ma l’idea di uno stile definito ancora un po’ manca.

Voto: 6

Joan Thiele – Eco

La giovane cantautrice si esibisce quartultima, con una formula più decisamente pop rock (e con tanto di chitarra in braccio) che, anche nel suo caso, richiama un certo afflato grunge-nostalgico, ma sembra anche un po’ una canzone di 007. Affascinante e nel contesto certamente alternativa, potrebbe conquistare le platee affamate di guitar music.

Voto: 7

Rocco Hunt – Mille Vote Ancora

Un altro rap semi-cantautoriale dai contenuti nostalgici che parlano del “vecchio quartiere” e via dicendo, più ritornello in dialetto. L’arrangiamento con chitarra acustica è simpatico ma non è il primo che si sia sentito durante la serata, e per il resto questo tipo di poetica “da strada” s’è già sentito e risentito.

Voto: 6

Francesca Michielin – Fango in Paradiso

La Francesca Michielin, che evita accuratamente di entrare in scena scendendo la scala e supera pure una falsa partenza, si esibisce penultima con l’ennesima ballad atmosferica e, purtroppo, parecchio tediosa. Il genere di musica romantica che, tra quasi 30 canzoni, s’è sentita fin troppo e comunica fin troppo poco.

Voto: 4

The Kolors – Tu Con Chi Fai l’Amore

E chiudono i buoni vecchi Kolors, con un brano esotico che come sempre accoglie sonorità funky e richiama quel tipo di pop dance che nel decennio scorso facevano i DNCE. Il ritmo forsennato con inserti elettronici farà ballare tutti in spiaggia e in discoteca questa estate, garantito.

Voto: 5.5

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