Ecco i nostri voti alle canzoni di Sanremo 2025, tutte presentate già nel corso della prima serata. Qual è la vostra preferita per ora?
Ci siamo: l’edizione 2025 del Festival di Sanremo è iniziata. Già nella prima serata, condotta da Carlo Conti con Gerry Scotti e Antonella Clerici, sono state presentate tutte le 29 canzoni in gara – la trentesima, quella di Emis Killa, non c’era perché come sapete lui si è ritirato. Partiamo subito, quindi: ecco i nostri voti ai brani in competizione!
Gaia – Chiamo Io Chiami Tu
L’edizione 2025 si apre con Gaia, che apre le danze – letteralmente – con un pop dance molto italiano e molto anni ’20, si potrebbe dire, non dissimile dalle sue passate produzioni. Un pezzo molto elettronico e da ballare, una canzone d’amore senza pretese e quel che si potrebbe aspettare da lei, non di più non di meno.
Voto: 6
Francesco Gabbani – Viva la Vita
Il secondo a esibirsi è Francesco Gabbani, con una canzone che si chiama Viva la Vita, un valzer lento che è quanto di più lontano ci possa essere dalla sua classica Occidentali’s Karma. Si prosegue quindi con un pezzo tradizionalissimo e romantico, che vorrebbe essere esistenziale ma suona più soporifero.
Voto: 5
Rkomi – Il Ritmo delle Cose
Rkomi porta uno dei suoi rap cantautoriali, con una base pop ossessiva e un testo cinico e un po’ nichilista. Un pezzo di buon impatto che può facilmente piacere a un pubblico giovane e forse stranierà viceversa gli spettatori “storici” del Festival, ma conferma come il rap, in qualunque forma, a Sanremo trova e deve trovare sempre posto.
Noemi, definita veterana dallo stesso Conti, si presenta con una canzone co-scritta da Mahmood e Michelangelo, che dirige anche l’orchestra. L’impronta è, in effetti, quella di un pezzo di Mahmood e non è difficile immaginarsela cantata da lui. Non c’è molto da commentare: un lento orchestrale classico da Sanremo, che la voce di Noemi può a malapena rendere interessante.
Voto: 5
Irama – Lentamente
Irama, che ricordiamo nel 2020 dovette passare il Festival in camerino perché ammalato di COVID, si presente con l’immancabile ballad condita di auto-tune e dalla melodia che ricorda almeno altre trecento canzoni, per non parlare del testo. Una canzone che, appunto, avrebbe forse più convinto nel 2020.
Voto: 4
Coma_Cose – Cuoricini
I Coma_Cose stupiscono, portando un pezzo neo-disco con tratti rock dai suoni molto moderni ma che richiama tranquillamente le cose anni ’70 / ’80 nostrane, per esempio i Ricchi e Poveri. Il brano è ballabile e molto orecchiabile, può funzionare in discoteca e in radio ma difficile che piaccia, non ironicamente s’intende, a qualcuno sotto i 45. Bello rivederli all’Ariston, comunque.
La canzone di Simone Cristicchi, come sempre un brano autoriale delicato e poetico, è dedicato in maniera speciale a sua madre. Musicalmente il pezzo non è certo innovativo, ma l’interpretazione di Cristicchi è sentita e profonda e ancora una volta presenta un artista che crede davvero in quel che canta, al di là della competizione e della cornice della kermesse.
Voto: 6
Marcella Bella – Pelle Diamante
Marcella Bella è il primo volto “storico” accolto in questa edizione: per l’occasione porta un brano ritmato e scanzonato con una base electro-pop (come sempre, purtroppo, soffocata dall’orchestra) chiaramente studiato per intrigare il pubblico di oggi. Purtroppo, in questo, funziona solo a metà.
Voto: 6
Achille Lauro – Incoscienti Giovani
Un bene che Lauro sia deciso a non restare incastrato nel personaggio del “provocatore” con il quale ha a suo tempo conquistato Sanremo, ma la ballad con l’accento romano strascicato forse ce la si poteva anche risparmiare. “Ti chiamerò da un autogrill” richiama Calcutta, ma il resto è davvero poco interessante. Possiamo parlare di un Lauro “omologato”? Unico accento positivo: brevissimo assolo di sax!