La vedova di Hugh Hefner parla delle regole della Villa

Nella sua autobiografia, la vedova di Hugh Hefner, Crystal, ha parlato delle strette regole che regolavano la Villa di Playboy

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Credits: Charley Gallay/Getty Images per Playboy / Instagram/Crystalhefner
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Solo un altro aneddoto dell’assurda vita di Hugh Hefner

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La villa che Hugh Hefner, fondatore di Playboy, costruì e nella quale visse con decine e decine di “conigliette” è uno dei luoghi più mistici del mondo, attorno al quale vengono raccontate migliaia di storie e aneddoti. A svelare alcuni nuovi retroscena riguardante quel posto negli ultimi anni sono arrivate molte delle donne che frequentarono Hefner, tra cui Crystal Hefner, terza e ultima moglie, dal 2012 al 2017, del magnate. 

Crystal ha descritto la vita alla Playboy Mansion in termini piuttosto cupi, paragonandola a una “prigione” da cui la sicurezza non le permetteva di uscire. Nelle sue memorie del 2024, Only Say Good Things: Surviving Playboy and Finding Myself, ha rivelato che Hugh Hefner aveva predisposto un servizio di sicurezza con l’ordine di trattenerla ogni volta che tentava di andarsene.

L’ex modella, oggi trentottenne, era stata invitata a una delle famigerate feste di Hefner nel 2008, dopo aver inviato una sua fotografia. Poco dopo, si trasferì nella villa, abbandonando la laurea in psicologia per intraprendere quel nuovo stile di vita.

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Una volta entrati, era davvero difficile trovare una via d’uscita – ha scritto Crystal.

Ha descritto Hefner come “un narcisista estremo”, convinta che lui credesse davvero che tutte le donne volessero essere lì.

Nonostante il titolo del suo libro suggerisca un tono più positivo, la vedova ha ammesso di essersi sentita “imprigionata” nella Playboy Mansion.

Quando mi sono trasferita, vedevo solo lusso e potere, e mi sembrava fantastico. Ma poi i muri hanno iniziato a chiudersi su di me – ha raccontato a The Guardian. Penso che le donne fragili siano attratte da situazioni del genere. Non so ancora perché. Tornerò a studiare psicologia per capirlo meglio

Crystal ha descritto l’atmosfera della villa come “disgustosa”, spiegando che le ragazze dovevano rientrare ogni sera per il coprifuoco delle 18:00.

Non potendo lavorare, erano costrette a mettersi in fila per ricevere la loro paghetta settimanale da Hugh Hefner, i cosiddetti “soldi per la benzina”. Anche quando divenne la fidanzata principale di Hefner, si rese conto di “non avere alcuna libertà”.

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Tutto ruotava attorno ai suoi programmi e io non avevo mai voce in capitolo. Un paradosso rispetto alla liberazione e alla libertà che, almeno in teoria, Playboy avrebbe dovuto rappresentare – ha concluso

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