Quando un libro di Agatha Christie salvò la vita di una bambina

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Una vicenda incredibile: la lettura di un romanzo di Agatha Christie si rivelò fondamentale per salvare la vita di una bambina malata. Leggete un po’ qui

Le opere di Agatha Christie – specie i suoi gialli con protagonista l’amato Hercule Poirot – hanno fatto scuola e hanno segnato la letteratura del ‘900, entrando nella cultura pop e influenzando scrittori e lettori ancora oggi, per non parlare dei film – anche moderni – da esse tratti o di altri che ne recano chiaramente l’impronta, come la serie di Knives Out.

Ma i suoi romanzi hanno segnato molte vite in molti modi imprevedibili, non solo appassionando semplicemente i lettori. Colpisce questa storia riportata sul New York Times nel 1977, che racconta di come una bambina di 19 mesi stesse morendo a causa di una malattia sconosciuta, a Londra, e venne salvata per pura coincidenza proprio grazie alla lettura di un romanzo dell’autrice.

La bambina, trasferita a Londra d’urgenza dal Qatar per essere curata, soffriva di una condizione misteriosa che i dottori non si sapevano spiegare. Respirava con crescente difficoltà e aveva la pressione alta, e i medici temevano che fosse a un passo dalla morte. Non riuscivano a trovare una diagnosi.

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Fu allora che una infermiera, Marsha Maitland, fece un suggerimento: poteva essere stata avvelenata da un composto di tallio, un metallo bianco-bluastro che contiene sali tossici. Da dove le venne questa idea? Esatto, proprio dalla lettura di un romanzo di Agatha Christie, uno dei meno conosciuti: The Pale HorseUn Cavallo per la Strega, del 1961.

I sintomi della bambina infatti erano molto simili a quelli esposti circa il caso di avvelenamento da tallio nel libro della vecchia Agatha, e l’infermiera ci aveva visto giusto: Scotland Yard, che aveva l’equipaggiamento necessario, fece un test e la causa del male si rivelò essere proprio quella. Alla bambina venne quindi somministrato il trattamento adatto, e sopravvisse.

Pensate che un libro non possa salvare una vita? Ricredetevi.

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Fonte: The New York Times