M – Il figlio del secolo: perché il discorso di Mussolini su Matteotti segnò il vero inizio del regime

Mussolini
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Il discorso di Mussolini che chiude la prima stagione di M – Il figlio del secolo rappresenta un momento fondamentale per la nascita del regime fascista

3 gennaio 1925: Benito Mussolini – interpretato da Luca Marinelli in M – Il Figlio del Secolo – pronuncia il suo famoso discorso di fronte alla Camera dei Deputati nel quale assume la responsabilità “del clima di violenza” nei primi mesi del suo governo, riferendosi indirettamente all’omicidio dell’oppositore socialista Giacomo Matteotti.

Nella serie vediamo come Matteotti venga assassinato dai gregari del Duce e, nonostante molti sforzi, l’omicidio venga infine collegato ai vertici del partito fascista. Cesare Rossi, designato come capro espiatorio (l’espressione è sottolineata più volte) da Mussolini, decide di vuotare il sacco e, quando il cadavere di Matteotti è ritrovato, a tutti è chiaro che cosa sia successo.

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I politici ed il Re si aspettano che Mussolini si dimetta ma lui mette in scacco tutta la nazione, con una mossa diretta, dichiarandosi responsabile – e perciò mandante – delle violenze e sfidando il parlamento ad incriminarlo. Cosa che non avviene. Ecco il discorso, per come enunciato da Marinelli nell’ultimo episodio della serie.

“Signori, il discorso che sto per pronunziare dinanzi a voi, forse, non potrà essere classificato a rigore di termini come un discorso parlamentare. Non è un discorso parlamentare, è un atto d’accusa, d’accusa contro me stesso. Si grida che il fascismo è un’orgia di barbari accampati nella nazione, ed un movimento di banditi e di predoni”.

“Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di questa assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che assumo io solo la responsabilità politica, morale, storica, di tutto quanto è avvenuto. Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece la superba passione della migliore gioventù italiana, a me la colpa”.

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