Charlize Theron: la tragica storia della diva più amata di Hollywood

Charlize Theron è oggi una delle attrici più amate al mondo: ma un’adolescenza traumatica ha messo a dura prova la sua carriera.

Charlize Theron, credit by Phillip Faraone per Getty Images
Charlize Theron, credit by Phillip Faraone per Getty Images
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Charlize Theron è oggi una delle attrici più amate al mondo: ma un’adolescenza traumatica ha messo a dura prova la sua carriera.

Atomica Bionda

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Charlize Theron è oggi una delle attrici più amate di Hollywood, nota per la sua bellezza e il suo straordinario talento. Ha costruito una carriera solida con interpretazioni iconiche in film come “Atomica Bionda“, “Mad Max: Fury Road” e “L’avvocato del diavolo“. Tuttavia, la sua vita privata è ben lontana dall’immagine di una ragazza cresciuta in un contesto idilliaco. La sua adolescenza è stata segnata da episodi di violenza domestica, ma Charlize è riuscita a trasformare la sua vita con successo, diventando un simbolo di riscatto per le vittime di abusi e una fervente sostenitrice dei diritti delle donne.

L’adolescenza a Johannesburg 

Nata il 7 agosto 1975 a Benoni, in Sudafrica, Charlize è figlia unica di Charles Jacobus Theron e Gerda Jacoba Aletta Maritz. Ha trascorso gran parte della sua infanzia in una fattoria fuori città. Fin da giovane, ha mostrato una passione per la danza, prendendo lezioni di danza classica e flamenco. La sua abilità le ha permesso di ottenere una borsa di studio presso una prestigiosa scuola di danza a Johannesburg, alimentando il suo sogno di diventare ballerina professionista.

Johannesburg, la città più popolosa del Sudafrica e cuore industriale e finanziario del paese, offriva molte opportunità per una giovane con ambizioni artistiche. Tuttavia, la vita di Charlize era anche influenzata dalla complessa realtà dell’apartheid, che le causava sensi di colpa per i privilegi derivanti dalla sua condizione di bianca in una società segregata.

Charlize Theron

Un evento traumatico segnò profondamente la sua adolescenza. Nel giugno 1991, quando Charlize aveva 15 anni, suo padre, in preda all’alcol, tornò a casa in uno stato di estrema agitazione, armato di pistola. Secondo il racconto dell’attrice, Charles era spesso violento e imprevedibile, rappresentando una minaccia costante per la famiglia. Quella sera, iniziò a urlare e a minacciare sia la moglie Gerda che la giovane Charlize. Tentò di sfondare la porta della stanza in cui si erano rifugiate, dichiarando con rabbia che le avrebbe uccise entrambe. Charlize ha ricordato: 

“Ha sparato sulla porta tre volte. Nessuno dei proiettili ci ha colpite ed è stato un miracolo”. 

Elle

Temendo per la propria vita e quella della figlia, Gerda afferrò una pistola e sparò,  colpendo con due proiettili la mano del cognato, mentre uno uccise Charles. L’episodio fu considerato dalla polizia sudafricana un atto di legittima difesa, e Gerda non fu accusata di alcun crimine. Per molti anni, Charlize evitò di parlare pubblicamente dell’accaduto. Solo più tardi, quando la sua carriera era già affermata, iniziò a condividere la sua storia per sensibilizzare sulle conseguenze della violenza domestica.

Charlize Theron

Ha dichiarato che, nonostante il trauma, non ha mai provato vergogna per quanto accaduto, poiché sua madre ha agito per proteggerla. In un’intervista con Howard Stern nel 2019, ha spiegato: 

“Mio padre era un uomo malato. Quando era ubriaco, era imprevedibile. Quella notte era così ubriaco che non poteva nemmeno stare in piedi. La mia famiglia sapeva cosa significava vivere con una persona del genere. E sapevamo che, se non avessimo fatto nulla, sarebbe potuto accadere il peggio. Mia madre ha salvato entrambe quella notte”.

Charlize ha anche rivelato che questa esperienza l’ha resa una persona più forte e indipendente. Sua madre è diventata il suo modello di riferimento, una donna che ha sempre visto come un esempio di forza e resilienza. Il trauma vissuto l’ha portata a essere particolarmente sensibile ai temi della violenza sulle donne, e nel corso degli anni ha sostenuto attivamente varie organizzazioni che si occupano di protezione per le vittime di abusi. Ha affermato: 

“Non mi vergogno di parlarne, perché penso che più condividiamo queste cose, più ci rendiamo conto di non essere soli”.

Elle

La carriera da modella

Pochi mesi dopo il tragico evento, spinta dal sostegno della madre, Charlize decide di partecipare a un concorso per modelle organizzato dalla rivista Rooi Rose a Johannesburg. Non solo vince la competizione, ma ottiene anche l’opportunità di rappresentare il Sudafrica al prestigioso concorso New Model Today a Positano. Anche qui trionfa, conquistando un contratto di un anno come modella a Milano.

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La sua carriera nel mondo della moda decolla rapidamente: diventa il volto di diverse campagne pubblicitarie e attira l’attenzione grazie a uno spot della Martini, intitolato Mogul Italian, girato a Santa Margherita Ligure e trasmesso per la prima volta nel 1993.

Tuttavia, nonostante il successo sulle passerelle, Charlize sente che la moda non è la sua vera vocazione. Durante un viaggio di lavoro a New York, coglie l’occasione per avvicinarsi di nuovo alla sua più grande passione: ballare.

Si trasferisce negli Stati Uniti, a New York, con il sogno di studiare danza classica alla Joffrey Ballet. Purtroppo per lei, le sue ginocchia cedettero durante un allenamento. Le dissero che se avesse voluto continuare a ballare avrebbe dovuto operarsi a entrambi i menischi. E a quel punto: 

“Decisi di smettere e di fare l’attrice. Era il 1994, avevo una valigia, 400 dollari in tasca e il sogno del cinema”.

Bluewin

Il litigio che segna la sua carriera

Spinta dalla madre, Charlize si trasferisce da sola a Los Angeles per inseguire il sogno di diventare attrice, alloggiando in un motel. Durante i primi mesi fatica a trovare lavoro e, rimasta senza soldi, si reca in banca per riscuotere un assegno che sua madre Gerda le aveva inviato dal Sudafrica per aiutarla a pagare l’affitto. Tuttavia, il banchiere si rifiuta di cambiarlo perché proveniente da un altro Stato.

Frustrata e disperata, Charlize inizia a discutere animatamente con lui. Proprio durante il litigio, viene notata per puro caso da John Crosby, un agente dello spettacolo che si trovava in fila dietro di lei. Colpito dalla sua presenza scenica, le lascia il suo biglietto da visita, offrendole così un’opportunità inaspettata.

lavvocato del diavolo

Questo incontro casuale segna l’inizio della carriera di Charlize Theron, permettendole di muovere i primi passi nell’industria cinematografica. Inizia con piccoli ruoli, ma gradualmente ottiene parti sempre più rilevanti, fino alla svolta con L’avvocato del diavolo, il film che le fa raggiungere la fama.

Da quel momento, la sua carriera decolla senza più arrestarsi: nel 2003 vince l’Oscar come migliore attrice per il film Monster esceglie con cura i suoi ruoli, prediligendo personaggi femminili forti e determinati, come l’incredibile Furiosa in Mad Max: Fury Road o la letale spia Lorraine Broughton in Atomica Bionda. 

La sua storia è un inno alla forza, un messaggio potente che ci ricorda come, anche quando il destino sembra già segnato, abbiamo sempre il potere di riscriverlo e cambiare rotta in modo radicale.

Filmografia

  • Grano Rosso Sangue 3(Children of the Corn III: Urban Harvest), regia di James D.R. Hickox (1995) – non accreditata 
  • Due giorni senza respiro (2 Days in the Valley), regia di John Herzfeld (1996) 
  • Music Graffiti (That Thing You Do!), regia di Tom Hanks (1996) 
  • Ancora più scemo (Trial and Error), regia di Jonathan Lynn (1997) 
  • L’avvocato del dialogo (The Devil’s Advocate), regia di Taylor Hackford (1997) 
  • Celebrity, regia di Woody Allen (1998) 
  • Il grande Joe (Mighty Joe Young), regia di Ron Underwood (1998) 
  • The Astronaut’s Wife – La moglie dell’astronauta (The Astronaut’s Wife), regia di Rand Ravich (1999) 
  • Le regole della casa del sidro (The Cider House Rules), regia di Lasse Hallstrom (1999) 
  • Trappola criminale (Reindeer Games), regia di John Frankenheimer (2000) 
  • The Yards, regia di James Gray (2000) 
  • Men of Honor – L’onore degli uomini (Men of Honor), regia di George Tillman Jr. (2000) 
  • La leggenda di Bagger Vance (The Legend of Bagger Vance), regia di Robert Redford (2000) 
  • Sweet November – DOlce Novembre (Sweet November), regia di Pat O’Connor (2001) 
  • 5 minuti – Follia omicida a New York (15 Minutes), regia di John Herzfeld (2001) – cameo 
  • La maledizione dello scorpione di giada (The Curse of the Jade Scorpion), regia di Woody Allen (2001) 
  • 24 ore (Trapped), regia di Luis Mandoki (2002) 
  • Amici di… letti (Waking Up in Reno), regia di Jordan Brady (2002) 
  • The Italian Job, regia di F. Gary Gray (2003) 
  • Monster, regia di Patty Jenkins (2003) 
  • Gioco di donna (Head in the Clouds), regia di John Duigan (2004) 
  • Tu chiamami Peter (The Life and Death of Peter Sellers), regia di Stephen Hopkins (2004) 
  • North Country – Storia di Josey (North Country), regia di Niki Caro (2005) 
  • Æon Flux – Il futuro ha inizio (Æon Flux), regia di Karyn Kusama (2005) 
  • Nella valle di Elah (In the Valley of Elah), regia di Paul Haggis (2007) 
  • Battle in Seattle – Nessuno li può fermare (Battle in Seattle), regia di Stuart Townsend (2007) 
  • Sleepwalking, regia di William Maher (2008) 
  • Hancock, regia di Peter Berg (2008) 
  • The Burning Plain – Il confine della solitudine (The Burning Plain), regia di Guillermo Arriaga (2008) 
  • The Road, regia di John Hillcoat (2009) 
  • Young Adult, regia di Jason Reitman (2011) 
  • Biancaneve e il cacciatore (Snow White and the Huntsman), regia di Rupert Sanders (2012) 
  • Prometheus, regia di Ridley Scott (2012) 
  • Un milione di modi per morire nel West (A Million Ways to Die in the West), regia di Seth MacFarlane (2014) 
  • Dark Places – Nei luoghi oscuri (Dark Places), regia di Gilles Paquet-Brenner (2015) 
  • Mad Max: Fury Road, regia di George Miller (2015) 
  • Il cacciatore e la regina di ghiaccio (The Huntsman: Winter’s War), regia di Cedric Nicolas-Troyan (2016) 
  • Il tuo ultimo sguardo (The Last Face), regia di Sean Penn (2016) 
  • Fast & Furious 8 (The Fate of the Furious), regia di F. Gary Gray (2017) 
  • Atomica bionda (Atomic Blonde), regia di David Leitch (2017) 
  • Truffatori in erba (Gringo), regia di Nash Edgerton (2018) 
  • Tully, regia di Jason Reitman (2018) 
  • Non succede, ma se succede… (Long Shot), regia di Jonathan Levine (2019) 
  • Bombshell – La voce dello scandalo (Bombshell), regia di Jay Roach (2019) 
  • The Old Guard, regia di Gina Prince-Bythewood (2020) 
  • Fast & Furious 9 – The Fast Saga (F9: The Fast Saga), regia di Justin Lin (2021) 
  • Doctor Strange nel Multiverso della Follia (Doctor Strange in the Multiverse of Madness), regia di Sam Raimi (2022) – cameo 
  • L’accademia del bene e del male (The School for Good and Evil), regia di Paul Feig (2022) 
  • Fast X, regia di Louis Leterrier (2023) 
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Televisione 

  • Hollywood Confidential, regia di Reynaldo Villalobos – film TV (1997) 
  • Arrested Development – Ti presento i miei (Arrested Development) – serie TV, 5 episodi (2005) 
  • The Orville – serie TV, episodio 1×05 (2017) 
  • The Boys – serie TV, episodio 3×01 (2022) 

Videoclip 

  • Crossfire, Brandon Flowers – videoclip (2010) 

Doppiatrice 

  • Astro Boy, regia di David Bower (2009) 
  • Kubo e la spada magica (Kubo and the Two Strings), regia di Travis Knight (2016) 
  • La famiglia Addams (The Addams Family), regia di Conrad Vernon e Greg Tiernan (2019) – Morticia Addams 
  • La famiglia Addams 2 (The Addams Family 2), regia di Greg Tiernan, Laura Brousseau e Kevin Pavlovic (2021) 

Produttrice 

  • Monster, regia di Patty Jenkins (2003) 
  • East of Havana, regia di Jauretsi Saizarbitoria (2007) 
  • Sleepwalking, regia di William Maher (2008) 
  • Dark Places – Nei luoghi oscuri (Dark Places), regia di Gilles Paquet-Brenner (2015) 
  • Girlboss – serie TV (2017) – produttrice esecutiva 
  • Atomica bionda (Atomic Blonde), regia di David Leitch (2017) 
  • Mindhunter – serie TV (2017) – produttrice esecutiva 
  • Truffatori in erba (Gringo), regia di Nash Edgerton (2018) 
  • Tully, regia di Jason Reitman (2018) 
  • A Private War, regia di Matthew Heineman (2018) 
  • Non succede, ma se succede… (Long Shot), regia di Jonathan Levine (2019) 
  • The Old Guard, regia di Gina Prince-Bythewood (2020)