A Complete Unknown, cosa c’è di falso nel film di Mangold?

A Complete Unknown racconta l'ascesa di un mito come Bob Dylan, ma cosa c'è di vero e cosa di falso?

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6. La rapida ascesa di Dylan e la registrazione del suo primo album

La scena

Molti hanno contestato il fatto che l’ascesa di Dylan al successo venga raccontata in A Complete Unknown in maniera troppo repentina e inverosimile: nello specifico subito dopo la sua esibizione al Gerde esce un famoso articolo del New York Times scritto da Robert Shelton che lo elogia, definendolo “un nuovo volto brillante”.  

Il giorno stesso in cui esce l’articolo Dylan viene portato dal suo nuovo manager Albert Grossman alla Columbia Record, dove incontra il produttore discografico John Hammond e comincia a registrare subito il suo primo album. Nella scena dell’ascensore che lo porta agli uffici dell’etichetta, Grossman ha in mano proprio una copia dell’articolo che legge con entusiasmo a voce alta.

La realtà

Diverse testimonianze dell’epoca in realtà dicono che all’inizio non tutte le esibizioni di Dylan furono un successo, ma ci fu anche qualche passo falso. Inoltre, è vero che Dylan si recò alla Columbia per una sessione di registrazione con Hammond il giorno in cui uscì quell’articolo del NYT. Ma in realtà era andato lì soltanto per suonare l’armonica in una canzone di Carolyn Hester che Hammond stava producendo. Dylan registrò il proprio album d’esordio soltanto due mesi dopo e conobbe il vero Grossman solo dopo la firma con la Columbia.

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7. Il fischietto della polizia usato in Highway 61 Revisited

La scena

Un’altra scena che ha mandato in panne i dylanologi è quella del famoso fischietto della polizia usato da Dylan durante le registrazioni della title track di Highway 61 Revisited, l’album del ’65 che contiene anche la canzone più famosa di Dylan, da cui è tratto il titolo del film: Like A Rolling Stone.

In A Complete Unknown Dylan acquista il fischietto della polizia quasi per capriccio da un mercante di strada che incontra mentre si sta recando in studio di registrazione. “Ha figli?” gli chiede il venditore. E Dylan risponde “Sì, migliaia”. Il fischietto assume poi una valenza simbolica di rinnovamento e voglia di uscire dagli schemi.

La realtà

Ma anche questo è inventato. La verità su come quel famoso fischietto sia finito in bocca a Dylan e poi nell’album è stata rivelata dall’organista Al Kooper: “All’epoca portavo quel fischietto della polizia al collo come una collana”, ha raccontato Kooper a Rolling Stone nel 2016. “Lo usavo in certe situazioni, per lo più legate alle droghe – era il mio senso dell’umorismo dell’epoca. Quando stavamo registrando la canzone, per me suonava benissimo. Ho preso la collana, l’ho messa al collo di Bob e ho detto: ‘Suona questo al posto dell’armonica’. Ed ecco fatto”.