La miniserie televisiva M. Il figlio del secolo, tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, sta suscitando un acceso dibattito in Italia. La serie, interpretata da Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini, racconta la nascita del fascismo e l’ascesa al potere del Duce, esplorandone le contraddizioni personali e storiche. La trasposizione televisiva del bestseller ha scatenato opinioni contrastanti, dividendo il pubblico e sollevando riflessioni su una delle figure più controverse della storia italiana.
In questo clima di discussione, CasaPound ha lanciato una provocazione nella notte: in tutta Italia sono comparsi decine di striscioni con la scritta “Viva M. figlio del secolo” . L’iniziativa, accompagnata da un comunicato ufficiale del movimento, intende commentare il dibattito attorno alla figura di Mussolini e alla rappresentazione proposta dalla serie.
“Voi mi odiate perché mi amate ancora”, disse Benito Mussolini ai suoi ex compagni, lasciando il Partito socialista. Più di un secolo dopo, siamo ancora lì – si legge. Mentre il mondo è in piena trasformazione e l’Italia si trova di fronte a sfide cruciali per il suo futuro, qui si discute ancora e solo di lui. E con la necessità di renderlo quanto più possibile grottesco affinché la sua immagine non ingeneri pericolose tentazioni.
I dibattiti di questi giorni sono quindi spiegabili solo in questo modo: come un segreto atto d’amore. Amore frustrato, amore negato, amore che teme se stesso e quindi si trasforma in odio. Lo amano ancora, quindi devono urlare al mondo che lo odiano. Orsù, compagni, ancora uno sforzo, gridiamo insieme “Viva M, figlio del secolo”…
La provocazione di CasaPound non è passata inosservata, sollevando nuove discussioni su quanto il passato continua a discutere il presente. La serie M. Il figlio del secolo , nel frattempo, resta al centro dell’attenzione, confermandosi uno spunto di riflessione, ma anche di polarizzazione.
Che ne pensate? Statte apprezzando M. Il figlio del secolo?
