Companion, la recensione del thriller sci-fi con Jack Quaid
Al cinema dal 30 gennaio, la nostra recensione di Companion, interessante thriller dalle venature sci-fi che tra alti e bassi, intrattiene senza pretese.
Come in un lungo episodio di Black Mirror, Companion è un film che manca di guizzi registici, se non verso un finale inaspettatamente crudo e violento, che vede in Jack Quaid perfetto interprete. Con il suo viso pulito, da persona che non farebbe male neanche ad una mosca (come accade sovente in The Boys, più o meno), le sue azioni deprecabili, unitamente ai suoi discorsi altrettanto rivedibili, ampliano il senso di disgusto che il film vuole restituire allo spettatore.
Eppure nonostante questi difetti chiari ed evidenti che farebbero storcere più volte il naso e lasciar dunque la sala parecchio insoddisfatti, c’è la tematica sociale che permette al film di restare vivo fino alla fine. Sebbene viva anch’essa di momenti, ora seri, ora meno, Companion rilegge a suo modo la distopia delle macchine che si ribellano all’uomo, raccontando il loro punto di vista. Oggetti sfruttati per compiacersi, umanizzati quanto più possibile e lasciati vivere a immagine e somiglianza dell’uomo medio e mediocre, sfruttato dal mondo e che si sfoga su chi (o cosa) gli permette di avere potere.
In questo contesto, Companion parla quindi del ruolo della donna in una microsocietà , fatta di ancelle e padroni, di chi vuole sottostare alle regole e chi invece, riesce in qualche modo a liberarsi dallo sfruttamento. Un po’ come Una Donna Promettente, la via di fuga per Iris e per l’appunto una vendetta mascherata, una carneficina funzionale a chiudere un cerchio che si esaurisce con un controcampo finale, fatto di sguardi e di consapevolezze, quella che lei non ha mai potuto avere.
Resterà dunque all’occhio finale dello spettatore un giudizio complessivo su quel bicchiere. Mezzo pieno o mezzo vuoto che sia, almeno per chi scrive, Companion è un film che comunque vada regala quell’intrattenimento splatter ben recitato al quale è impossibile resistere. Nonostante gli evidenti problemi di scrittura e regia, il film si lascia guardare, risollevandosi un po’ nel finale sanguinolento e liberatorio, grazie soprattutto all’unica nota positiva che balza subito all’occhio, ossia il cast. Nota a margine: fosse uscito direttamente su piattaforma, sarebbe diventato il più classico film cult, anche e soprattutto per come è impostato.
Cast
Iris: Sophie Tatcher
Josh: Jack Quaid
Kat: Megan Suri
Lukas Cage: Patrick
Sergey: Rupert Friend
Eli: Harvey Guillen
Trailer
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