Dove sta la verità nel mito del Triangolo delle Bermuda?
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Il Triangolo delle Bermuda è uno dei luoghi più enigmatici e affascinanti del pianeta, capace di suscitare paura e curiosità in egual misura. Situato nell’Oceano Atlantico settentrionale, tra la Florida, le Bermuda e Porto Rico, questa vasta area marina ha dato origine a innumerevoli leggende che parlano di sparizioni inspiegabili, eventi soprannaturali e anomalie inspiegabili. Con il tempo, il Triangolo delle Bermuda si è radicato nell’immaginario collettivo, diventando un simbolo di mistero e un terreno fertile per teorie e speculazioni.
La sua fama deriva da racconti di navi e aerei scomparsi senza lasciare traccia. Si stima che circa 50 navi e 20 velivoli siano svaniti in questa zona, tra cui l’USS Cyclops nel 1918, il famoso “Volo 19” nel 1945 e un aereo di linea Douglas DST nel 1948. Questi incidenti hanno alimentato l’idea che nel Triangolo delle Bermuda le normali leggi della natura siano sospese.
Ma quali sono le spiegazioni dietro queste misteriose sparizioni? Nel corso degli anni, gli scienziati hanno proposto diverse teorie per cercare di risolvere il mistero.
Una delle ipotesi più accreditate riguarda le onde anomale, un fenomeno naturale caratterizzato da correnti violente e imprevedibili che possono generare onde alte il doppio rispetto a quelle circostanti. Simon Boxall, oceanografo dell’Università di Southampton, ha esposto questa teoria nel documentario The Bermuda Triangle Enigma, spiegando come le tempeste provenienti da nord, sud e dalla Florida possano convergere, creando onde anomale di proporzioni devastanti.
Un’altra teoria si concentra sulla corrente del Golfo, una delle più potenti correnti oceaniche al mondo, che potrebbe contribuire a spostare imbarcazioni e velivoli fuori rotta o a provocarli naufragi.
Nick Hutchings, autore del libro Secrets of the Bermuda Triangle, suggerisce invece che la causa potrebbe risiedere nella presenza di vulcani sottomarini. Le Bermuda, infatti, sono ciò che resta di un’antica montagna marina emersa milioni di anni fa. Nei campioni di carotaggio prelevati nella zona sono stati trovati depositi di magnetite, uno dei minerali più magnetici in natura. Questo potrebbe influenzare gli strumenti di navigazione, causando errori fatali.
Lo scienziato australiano Karl Kruszelnicki, invece, attribuisce le sparizioni a una combinazione di maltempo ed errori umani, escludendo qualsiasi elemento paranormale o extraterrestre.
Nonostante i numerosi tentativi di spiegazione, il Triangolo delle Bermuda continua a esercitare un’innegabile attrazione, mescolando razionalità e mistero. Forse la verità si trova tra le onde dell’Atlantico, pronta per essere scoperta da chi ha il coraggio di esplorarla. E per i più curiosi, nulla vieta di noleggiare una barca e scoprire di persona questo luogo leggendario consapevoli, però, dei rischi.