Come Netflix venne salvata da House of Cards

Nel 2013 il lanciò di House of Cards salvò Netflix dal momento più difficile della sua vita

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Credits: Netflix/Mario Tama/Getty Images
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Netflix oggi non sarebbe il gigante che è senza House of Cards

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Netflix è una delle piattaforme di intrattenimento più conosciute al mondo, celebre per il suo vasto catalogo di contenuti, tra cui film, serie TV e produzioni originali. Fondata nel 1998 da Marc Randolph e Reed Hastings, l‘azienda ha rivoluzionato il modo in cui le persone consumano contenuti audiovisivi, trasformandosi da un servizio di noleggio DVD per corrispondenza al colosso globale dello streaming che conosciamo oggi.

Netflix è stato fondato nel 1998 durante la bolla delle dot-com, offrendo un catalogo di film consultabile online, con la possibilità per gli abbonati di noleggiare DVD da ricevere e restituire per posta. Dopo solo un anno, i fondatori hanno implementato un modello basato sugli abbonamenti, che permetteva ai clienti di noleggiare, ricevere e restituire un numero illimitato di DVD ogni mese tramite posta.

Nel gennaio 2002, il sito di noleggio contava già 500.000 abbonati, cifra che salì a 700.000 entro la fine dello stesso anno. Nel 2005, la base clienti era più che quintuplicata, raggiungendo i 3,6 milioni di utenti paganti, dimostrando il crescente successo del servizio.

La svolta più significativa per Netflix arrivò nel 2007 con il lancio dello streaming, una funzionalità che oggi è il cuore dell’azienda. Quell’anno segnò anche un graduale abbandono del tradizionale formato di noleggio DVD. Tuttavia, nel 2011, Netflix compì un passo rischioso: separò gli abbonamenti DVD e streaming, aumentandone i prezzi. Un piano unico da 10 dollari fu diviso in due opzioni separate da 8 dollari ciascuna, causando insoddisfazione tra i clienti e un calo delle entrate nel contesto della recessione economica.

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Per complicare le cose, l’azienda venne rinominata Qwikster, un nome che non incontrò il favore del pubblico. Le conseguenze di questi cambiamenti furono disastrose: Netflix perse 800.000 abbonati in un solo trimestre e il prezzo delle sue azioni crollò dell’80%, passando da 300 a 65 dollari entro la fine dell’anno. I dirigenti risposero rapidamente, eliminando il marchio Qwikster e pubblicando scuse ufficiali, ma il danno era ormai fatto. Seguì un periodo di 18 mesi particolarmente difficile per l’azienda.

Nonostante le difficoltà, Netflix aveva iniziato a gettare le basi per il futuro, investendo in contenuti originali già dal 2010. Nel 2013, questa strategia iniziò a dare i suoi frutti con il lancio di House of Cards, un thriller politico che riscosse grande successo di critica e ricevette numerose candidature ai premi.

Grazie a un cast di alto livello, con attori come Kevin Spacey e Robin Wright, e a un budget consistente, House of Cards dimostrò il potenziale dei contenuti originali per attrarre nuovi abbonati. Jonathan Friedland, responsabile delle comunicazioni di Netflix, dichiarò che il rapporto diretto con gli utenti permetteva di comprendere le loro preferenze e di anticipare il successo di nuovi programmi.

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House of Cards segnò l’inizio di una nuova era per Netflix. I contenuti originali si dimostrarono un’arma vincente per acquisire abbonati, portando nel 2013 ben 9,9 milioni di nuovi utenti e raggiungendo un totale di 35,6 milioni di clienti.

Oggi, circa il 55% del catalogo statunitense di Netflix è composto da produzioni originali, tra cui successi globali come Stranger Things, The Crown, Orange is the New Black e Squid Game. Infatti, le 10 serie più trasmesse in streaming di tutti i tempi sulla piattaforma sono tutte produzioni originali.

Netflix non mostra segni di rallentamento. Nell’estate del 2024, ha acquisito altri otto milioni di abbonati, trainata dal successo della terza stagione di Bridgerton e dal thriller britannico Baby Reindeer.

A settembre 2024, la piattaforma contava 282,7 milioni di abbonati paganti in tutto il mondo, con il prezzo delle azioni che ha raggiunto 863,60 dollari, una cifra impressionante rispetto al crollo del 2011. Netflix si conferma così leader indiscusso nel settore dello streaming e un’icona culturale globale.

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