Questa compagnia sta lavorando a un ambizioso progetto che mira a “de-estinguere” il Mammut e altri animali estinti entro il 2028. Sarà fattibile? Ecco in cosa consiste il loro lavoro
La compagnia si chiama Colossal Biosciences e ha la mira ambiziosa di operare una “de-estinzione” a vantaggio di animali estinti come il Mammut, il Dodo e la Tigre della Tasmania. Uno si è estinto come sappiamo nella preistoria, uno solo pochi secoli fa e l’ultimo, la tigre, solo negli anni ’20 del ‘900.
Colossal Biosciences sta ricevendo grossi finanziamenti da molti investitori, arrivando a una cifra di 200 milioni di dollari, mentre in precedenza, due anni fa, aveva già racimolato 1,5 miliardi. L’idea è quella di riportare in vita i tre animali con un approccio genetico fantascientifico ma a quanto pare realistico al tempo stesso.
Si tratta di mappare l’intero genoma delle tre specie in questione e di compararlo con quello dei loro “parenti” in vita più vicini: nel caso del Mammut, per esempio, è il comune elefante asiatico. Poi, con un tool di editing genetico che si chiama CRISPR, si tratterà di “editare” le cellule dell’elegante asiatico fino a raggiungere un genoma corrispondente a quello voluto.
Poi le cellule saranno inserite in un ovulo, e l’embrione sarà impiantato in un elefante vivente, che partorirà quindi un Mammut. Questo è il piano e sembra semplice detto così, ma impiegherà tecnologie all’avanguardia come per esempio un utero artificiale. Questo, in effetti, l’aspetto che più interessa gli investitori: un utero artificiale potrebbe contribuire a trattamenti di fertilità.
La compagnia si occupa anche di protezione di specie a rischio – il contributo di Colossal è stato chiesto dai governi di diversi paesi, pare, a questo scopo – e la re-introduzione di animali estinti viene progettata anche con un riguardo alla storia culturale dei paesi corrispondenti. In Australia, per esempio, la Tigre della Tasmania è un simbolo nazionale.
Non vedremo i risultati di questi esperimenti fino al 2028, ma gli investitori sono convinti che il potenziale sia enorme e mentre l’impresa evoca necessariamente uno scenario da Jurassic Park, le premesse “etiche” vanno ben oltre una esigenza di intrattenimento o un folle azzardo scientifico. Quindi: potremo vedere un Mammut vero, vivo, nel nostro mondo nel 2028? Non resta che aspettare, e lo sapremo.