Il finale della seconda stagione di Silo, la serie cult distopica con Rebecca Ferguson, ha risposto ad alcuni interrogativi ma ne ha aperti molti altri. Ecco come interpretarlo
Una alienante distopia sotterranea
Un finale davvero criptico e inquietante quello della seconda stagione di Silo, la serie AppleTV+ con Rebecca Ferguson e Tim Robbins che ha già conquistato un fedele seguito di spettatori e si sta rivelando uno dei fenomeni di narrazione distopica del decennio. La premessa è nota: in una sorta di futuro post-apocalittico, gruppi di esseri umani sono intrappolati in micro-società ricostruite dentro dei silos sotterranei.
Non possono uscire, perché chi esce muore; e la società all’interno è fortemente gerarchizzata, cosa che porta a inevitabili e periodiche tensioni sociali. A cambiare tutto nel Silo 18 è l’intraprendente e testarda Juliette Nichols (Ferguson), eletta sceriffo e decisa a vederci chiaro su quel che accade laggiù, e sulla natura di quella esistenza. Non è la sola, chiaramente.
Cosa succede nella seconda stagione
Se non avete visto la serie o gli episodi della seconda stagione, occhio da qui in poi agli SPOILER. Dopo essere stata fatta uscire alla fine della prima stagione, Juliette sopravvive miracolosamente e riesce a farsi strada fino a un altro silo, dove incontra dei sopravvissuti e ne scopre la storia oscura, fatta di violenza e morte.
Grazie all’aiuto di Solo – Jimmy – Juliette viene a sapere ciò che occorre per evitare che la rivolta porti alla distruzione anche il suo silo, come è successo lì. Infatti nel Silo 18 la situazione sfugge di mano, tra giochi di potere, tradimenti, rivelazioni e manovre complesse del sindaco Holland (Tim Robbins), del nuovo giudice Sims (Common) e dei ribelli del Reparto Meccanica.
Una orribile verità viene svelata
Sul finale, Juliette e Lukas Kyle vengono a conoscenza entrambi di una orribile verità, più o meno allo stesso tempo: ogni silo è collegato a un condotto letale attraverso il quale degli ignoti possono incanalare veleno mortale e uccidere tutti dentro il silo in qualunque momento. La rivelazione sconvolge Kyle e anche Holland, che ritiene il lavoro di una vita per mantenere gli equilibri nel Silo completamente inutile.
Juliette fa ritorno al suo silo e si confronta con il sindaco sull’atroce verità, ma i due rimangono bloccati sull’uscita quando le porte si chiudono e l’inceneritore si attiva. La loro sorte è ignota. Quel che hanno scoperto significa che qualcuno avrebbe il controllo dei silos, da qualche parte, e potrebbe decidere delle vite di tutti quelli che vi abitano. Il mistero quindi si infittisce.
La parte finale della stagione è però ancora più spiazzante: in un flashback ci ritroviamo in una civiltà simile al nostro tempo, a Washington, dove un politico incontra una giornalista per quello che crede essere un appuntamento galante. Lei invece lo interroga su un attacco recente a opera dell’Iran, con una bomba “sporca” – ossia costituita di scorie radioattive di centrali nucleari.
La giornalista chiede se ci sarà un attacco di ritorsione contro l’Iran, gettando quindi un’ombra apocalittica verso il futuro dei silos, nel quale l’aria aperta all’esterno è avvelenata: ci sarà la Terza Guerra Mondiale? Non lo sappiamo ancora. Nella scena finale, il politico lascia alla giornalista un regalo: è il dispenser di caramelle che George ha regalato a Juliette nella prima stagione, filo conduttore di tutta la serie.