Adam McKay: “Don’t Look Up odiato dai critici ma visto da mezzo miliardo di persone su Netflix”

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“Gli spettatori possono veramente connettersi con l’idea di essere ingannati” sostiene il regista di Don’t Look Up, Adam McKay

Quattro anni dopo l’uscita dell’influente Don’t Look Up, il regista Adam McKay riflette sui tiepido responso della critica e sull’accoglienza al contrario entusiasta che gli spettatori hanno riservato al film, presentando i numeri e ricercandone le cause: “Di fronte a queste catastrofi drammatiche che continuano a verificarsi, un film sembra davvero piccolo e ridicolo”.

“Ma ciò che è stato d’ispirazione ed energizzante è stata la risposta popolare a quel film, non la critica e i gatekeeper culturali che lo odiavano. Alla fine è diventato numero uno in qualcosa come 85 paesi, così diversi tra loro come Pakistan, Vietnam, Stati Uniti e Uruguay. È estremamente raro per una commedia, che di solito è limitata da riferimenti culturali regionali”.

“Le stime di quante persone abbiano visto quel film – Netflix non le dirà mai esattamente – ma si parla di una cifra tra i 400 milioni e mezzo miliardo. Gli spettatori si sono tutti davvero connessi con l’idea di essere ingannati [gaslighted]. Essere ingannati dai propri leader, ingannati dai grandi media, e ingannati dalle industrie”.

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“Era divertente, quando mi sono reso conto che quello era il punto di connessione comune, ho pensato, certo! Sta accadendo ovunque ora, con questa economia neoliberale globale in cui viviamo. È come un cancro e tutti lo stanno sentendo”. Siete d’accordo con Adam McKay? Anche a voi il film ha comunicato questo?

Fonte: Variety

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