“Gli spettatori possono veramente connettersi con l’idea di essere ingannati” sostiene il regista di Don’t Look Up, Adam McKay
Quattro anni dopo l’uscita dell’influente Don’t Look Up, il regista Adam McKay riflette sui tiepido responso della critica e sull’accoglienza al contrario entusiasta che gli spettatori hanno riservato al film, presentando i numeri e ricercandone le cause: “Di fronte a queste catastrofi drammatiche che continuano a verificarsi, un film sembra davvero piccolo e ridicolo”.
“Ma ciò che è stato d’ispirazione ed energizzante è stata la risposta popolare a quel film, non la critica e i gatekeeper culturali che lo odiavano. Alla fine è diventato numero uno in qualcosa come 85 paesi, così diversi tra loro come Pakistan, Vietnam, Stati Uniti e Uruguay. È estremamente raro per una commedia, che di solito è limitata da riferimenti culturali regionali”.