Marinelli rivela: “M. doveva essere in inglese”

Ospite del podcast di Arte Settima, Luca Marinelli ha rivelato alcuni retroscena riguardanti M. Il Figlio del Secolo

 M. Il Figlio del Secolo, luca marinelli
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Parla Luca Marinelli

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Su Sky trovate M. Il Figlio del Secolo, miniserie nella quale Luca Marinelli interpreterà niente meno che Benito Mussolini (qui il trailer). Lo show, basato sull’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega, è diretto da Joe Wright, già esperto di questo periodo storico avendo diretto l’ottimo L’Ora più Buia.

Ospite del podcast di Arte Settima, l’attore romano ha rivelato che nei piani iniziale lo show avrebbe dovuto essere tutto in lingua inglese. Tuttavia l’elezione di Giorgia Meloni ha cambiato le carte in tavola.

M. doveva essere in inglese – dice Marinelli. Quando ha vinto le elezioni la Meloni, lui [Joe Wright ndr] ha deciso che doveva essere tutto in italiano. E quando mi disse quella cosa io mi misi a piangere davanti a lui, lo ringraziai di questo. Per me era come trovarmi davanti a un grande pittore e vederlo davanti alla creazione del dipinto della Cappella Sistina. Io parlo sempre di coraggio come un’azione che parte da qui, dalle zone da dove proviamo sentimenti. Quindi è questa persona qui, capace anche di azioni travolgenti a poco dalle riprese.

In un’intervista di presentazione dell’opera, Luca Marinelli aveva detto:

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Era importante non utilizzare appellativi come “pazzo” o “diavolo” perché lo allontanano. Era un essere umano come noi. Un criminale che ha deciso coscientemente tutti i suoi atti criminali. Da antifascista, la cosa che più mi ha spaventato e danneggiato dal punto di vista umano è stato il fatto di dovermi avvicinare, doverlo stare a sentire e restare con lui

Parlando del momento più difficile sul set, Marinelli dice:

Ricordo scene nelle quali era possibile mi fomentassi anch’io con lui. Questo mi generava una profonda tristezza che non potevo vivere. Dovevo schiacciare qualcosa in me per continuare a pompare quel lato oscuro. Mi hanno colpito molto le scene in Parlamento dove non celava nessuna delle sue mire. Abbiamo ripreso i suoi discorsi e articolare quelle parole è spaventoso.

Aver dovuto sospendere il giudizio per dieci ore al giorno per sette mesi è stato devastante umanamente. Ma dal punto di vista artistico è stata una delle cose più belle mai fatte nella mia vita

Parlando invece di cosa questa esperienza gli ha lasciato, Marinelli dice:

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Nell’approcciare il libro di Scurati sono stato messo di fronte alla mia gigantesca ignoranza. Penso sia sano confrontarcisi, non pensare che le cose siano semplici. Quello si chiama populismo e l’ha inventato la persona di cui parliamo. La serie mi ha lasciato il fatto di voler essere presente al mio presente e passato. Solo così che possiamo comprendere quello che siamo e cosa stiamo vivendo. E capire come andare nella direzione più utile a tutti

Che ne pensate?