Fast and Furious pagò un uomo per andare in prigione

Durante le riprese di Fast and Furious: Tokyo Drift, la produzione pagò un uomo per andare in prigione

Fast and Furious: Tokyo Drift
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Un incredibile retroscena su Fast and Furious

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La saga di Fast and Furious, prodotta dalla Universal Pictures, è diventata un fenomeno globale grazie alle sue incredibili sequenze d’azione, corse ad alta velocità e una trama che intreccia famiglia, lealtà e avventura. A partire dal 2001, questa serie cinematografica ha esplorato il mondo delle corse clandestine e delle missioni ad alto rischio, affermandosi come una delle più longeve e amate del cinema d’azione. Tuttavia, alcune storie dietro le quinte rivelano che non solo sullo schermo si sfidano le regole: anche nella realizzazione dei film si sono verificate situazioni al limite della legalità.

Il terzo capitolo della saga, Fast and Furious: Tokyo Drift, uscito nel 2006, è stato diretto da Justin Lin, che in seguito avrebbe diretto altri cinque film della serie. Questa pellicola si distingue per la sua ambientazione in Giappone, elemento chiave per offrire autenticà alla storia e rendere omaggio alla cultura del drifting. Tuttavia, girare a Tokyo si rivelò una sfida non solo artistica, ma anche legale.

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Justin Lin voleva assolutamente includere scene reali di Tokyo per catturare l’essenza della città, specialmente in quartieri iconici come Shibuya, noto per essere uno dei luoghi più affollati al mondo. Tuttavia, ottenere i permessi per girare in Giappone è notoriamente difficile, e la troupe si trovò vincolata da regolamenti severi. Determinato a portare a termine la sua visione, Lin e la produzione trovarono un piano alternativo.

Durante le riprese di Fast and Furious: Tokyo Drift, la Universal adottò infatti una strategia decisamente non convenzionale: assunse una persona il cui compito era fingersi il regista nel caso in cui la troupe fosse stata sorpresa dalle autorità locali. Questo accorgimento si rivelò fondamentale per consentire alla produzione di proseguire in situazioni delicate.

Lin voleva girare una spettacolare scena di drift nel bel mezzo dell’incrocio di Shibuya. Non avendo ottenuto i permessi necessari, decise di rischiare e iniziare comunque le riprese. Come previsto, la polizia di Tokyo intervenne. In un’intervista con Digital Spy, Lin ha ricordato l’episodio:

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Quando siamo andati a girare a Tokyo, la cultura era molto diversa. Non rilasciavano permessi per le riprese. Stavamo allestendo una scena e la gente camminava sul set. C’era questo tizio, pensavo che dicesse di essere me. Non capivo cosa volesse dire

Quando le autorità arrivarono, un membro della squadra si fece avanti dichiarando di essere il regista. Questo uomo, incaricato di prendersi la responsabilità per Lin, fu arrestato e trascorse una notte in prigione per proteggere la produzione. Lin ha aggiunto:

È stato un gesto incredibile. Grazie a lui, siamo riusciti a ottenere le riprese che ci servivano. Gli sarò per sempre grato

Nonostante i rischi, Lin riuscì a catturare alcune scene autentiche per il montaggio finale di Fast and Furious: Tokyo Drift. Tuttavia, la maggior parte della sequenza ambientata a Shibuya fu completata con l’uso di effetti speciali, mentre il resto del film fu girato in California per evitare ulteriori complicazioni.

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