Lo show dei 4 sacerdoti su YouTube scatena la polemica

Lo show comico con protagonisti 4 sacerdoti ha scatenato diverse polemiche online

show sacerdoti
Credits: YouTube/ Illumina Aosta
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Lo show dei sacerdoti scatena la polemica

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Quattro sacerdoti, un palco e un microfono: una scena inusuale che ha fatto discutere. Don Daniele Borbey, don Alessandro Valerioti, don Jean-Claude Bizindavyi e don Diego Cuaz, giovani preti della Valle d’Aosta, si sono resi protagonisti di un evento mediatico che ha polarizzato l’opinione pubblica. Invitati al programma di Illumina Aosta condotto da Luca Dodaro, si sono messi in gioco senza filtri, rispondendo a domande dirette con una franchezza lontana dalla formalità ecclesiastica.

Tra aneddoti personali e riflessioni sulle loro vocazioni, i quattro si sono lasciati andare anche a battute inaspettate. Ad esempio, Jean-Claude ha raccontato che la sua passione per una moto di grossa cilindrata lo spinse, da giovane in Burundi, a intraprendere il percorso sacerdotale:

Era del prete, quindi se volevo averla, dovevo diventare prete

Il clima leggero e confidenziale dello spettacolo ha toccato anche temi delicati, portando i sacerdoti a esprimersi senza remore su argomenti come funerali e sacramenti. Una risata in studio, per esempio, è stata scatenata dalla confessione di uno di loro:

Non ricordo mai il nome del defunto. A volte il biglietto è sulla bara, ma dalla parte opposta, e non riesco a leggerlo

La trasmissione, andata in onda il 12 dicembre, ha raggiunto numeri sorprendenti: 440 mila visualizzazioni, ampi dibattiti sui social e persino l’attenzione di Striscia la Notizia, che ha mandato in onda alcuni estratti, ribattezzando i protagonisti “i simpatici preti di Illumina”. Aosta”.

Non tutti, però, hanno apprezzato il tono del programma. Molti cattolici hanno percepito una mancanza di rispetto per la sacralità del ruolo sacerdotale, definendo lo spettacolo una caduta di stile per la Chiesa. Il sito Silere non possum ha espresso dure critiche, interrogandosi sulla formazione permanente dei preti nella diocesi di Aosta e chiedendo al vescovo Franco Lovignana di prendere posizione. E il vescovo, tirato in ballo, è intervenuto con una lettera aperta:

Non posso non rimarcare che il modo in cui sono stati affrontati alcuni temi delicati, le risate scomposte e in particolare il linguaggio volgare e grossolano, sono effettivamente offensivi verso le persone e verso la sacralità della vita ecclesiale

La questione ha sollevato anche interrogativi sull’approvazione dell’evento. Il vescovo ha chiarito che il conduttore aveva chiesto al Vicario Generale se fosse possibile invitare alcuni sacerdoti.

Non ritenevo di dover autorizzare o censurare un invito rivolto a uomini adulti e responsabilità – ha precisato Lovignana. Sono abituato a fidarmi dei miei sacerdoti. Punto

Tuttavia, il quotidiano cattolico L’Avvenire ha assunto una posizione più equilibrata, riconoscendo l’abilità dei sacerdoti di comunicare con trasparenza e realismo:

Bravi i presbiteri, che tra candore, disincanto e realismo restituiscono una nitida immagine di fedeltà alla propria vocazione

Che ne pensate?