Squid Game: la brutale storia ispirazione della serie

Squid Game, sebbene sia una storia totalmente inventata, ha dei forti collegamenti con reali avvenimenti

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Le ‘reali’ origini di Squid Game

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Squid Game, la serie sudcoreana creata da Hwang Dong-hyuk e diventata un fenomeno globale, racconta la lotta disperata di individui alle prese con giochi mortali per vincere un premio in denaro che potrebbe salvarli dalla rovina. Dietro la narrazione coinvolgente e inquietante, tuttavia, si celano eventi reali che hanno ispirato il regista, riflettendo le tensioni sociali ed economiche della Corea del Sud.

Nel 2021, il regista Hwang Dong-hyuk ha rivelato che la storia del protagonista Seong Gi-hun affonda le sue radici nello sciopero dei lavoratori della Ssangyong Motor Company nel 2009. Nella serie, Gi-hun è licenziato dalla “Dragon Motors”, un chiaro riferimento alla vera crisi della Ssangyong, che portò al licenziamento del 43% della sua forza lavoro, ovvero 2.646 dipendenti, in un’unica onda devastante.

Questo evento innescò uno sciopero sit-in di 77 giorni, caratterizzato da una tensione estrema e disperazione, diventando uno degli episodi più drammatici nella storia delle lotte sindacali in Corea del Sud. Hwang ha spiegato:

Attraverso il riferimento ai licenziamenti della Ssangyong Motor, volevo dimostrare che qualsiasi persona della classe media può toccare il fondo da un giorno all’altro

Anche il personaggio di Ali, il lavoratore migrante pakistano, trae ispirazione da esperienze personali di Hwang. Il regista di Squid Game ha infatti ricordato un episodio di discriminazione razziale subito durante il suo soggiorno nel Regno Unito, dove l’atteggiamento sprezzante di un membro dello staff aeroportuale ha lasciato un segno indelebile.

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Penso di essere stato qualcuno come Ali a quei tempi – ha confessato.

Un’altra fonte d’ispirazione per Squid Game è stata la Brother’s Home, una famigerata struttura di assistenza sociale attiva in Corea del Sud negli anni ’70 e ’80. Il governo, con la scusa di “ripulire le strade”, deteneva forzatamente migliaia di persone etichettandole come senzatetto. La struttura, gestita da Park In-Keun, si rivelò un luogo di abusi, lavori forzati e “giochi” disumanizzanti, che richiamano inquietantemente quelli rappresentati nella serie.

I sopravvissuti hanno raccontato punizioni mascherate da giochi, come il “Motor Vehicle Game”, dove i detenuti venivano brutalmente picchiati, e l’“Hiroshima Game”, in cui venivano appesi a testa in giù e torturati. Sebbene i registri ufficiali riportino 551 morti tra i detenuti, molti ritengono che il numero reale sia molto più alto.

Sebbene il regista Hwang Dong-hyuk non abbia confermato esplicitamente che la Brothers Home abbia ispirato Squid Game , le similitudini tra i giochi mortali della serie e la brutalità sistematica della Brothers Home sono evidenti. Entrambe le storie riflettono il modo in cui sistemi di potere possono sfruttare e disumanizzare le persone, trasformando la sofferenza in un perverso “spettacolo” per il controllo o il divertimento.

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