Lobo: storia dell’ultimo, fot*uto antieroe

Lobo è il personaggio della DC Comics che sarà interpretato da Jason Momoa. Ecco tutta la sua storia

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Chi è Lobo? Se pensate che il supereroe più fuori di testa sia il marvelliano Deadpool, presto potreste cambiare idea. Perché un qualunque albo a fumetti del mercenario chiacchierone (come viene chiamato il personaggio dai fan… e da sé stesso) non avrà mai la stessa forza d’urto che nel 1990 ha avuto Lobo: L’Ultimo Czarniano (Lobo: The Last Czarnian), di Keith Giffen ed Alan Grant ai testi e Simon Bisley alle illustrazioni, una miniserie DC Comics che ha dato filo da torcere a critica e censura per la massiccia presenza di violenza, volgarità e moralità distorta.

Contrariamente ad altri eroi, Lobo nasce fin dall’inizio, nel 1983, con delle caratteristiche ben precise: mettere in ridicolo le principali caratteristiche dei vari personaggi del genere supereroistico.

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Lo spettacolare, nerboruto Lobo disegnato da Simon Bisley

Omega Men è una delle tantissime serie nate e morte senza che nessuno se ne accorgesse del mercato dei comics d’oltreoceano. Edita dalla DC Comics, racconta le avventure dei personaggi omonimi: il primo numero è datato aprile 1983 e firmato da Roger Slifer che per i testi si fa coadiuvare dal disegnatore Keith Giffen. La serie chiuderà dopo 38 numeri, e se oggi se ne parla ancora è solo perché nel n.3 appare un mercenario del pianeta Czarnia, proprio Lobo.

Il successo riscosso dal personaggio non è esorbitante, ma abbastanza per farlo tornare a più riprese su diverse testate fino ad entrare nel cast fisso della serie L.E.G.I.O.N. nel 1989, sempre disegnata da Giffen.

La conferma del gradimento del pubblico non lasciava scampo alla DC Comics: era necessario pubblicare una serie su di lui.

Lobo: l’ultimo fottuto antieroe

Non staremo a fare le pulci, anche perché dalla scrittura e illustrazioni di un albo a fumetti alla pubblicazione passano un numero variabile di mesi, che va dai sei ai dodici in media. Sta di fatto che tra il novembre 1990 e il febbraio 1991, in edicola negli States arriva la miniserie Lobo: l’Ultimo Czarniano, mentre a febbraio 1991 esce New Mutants # 98, prima apparizione di Deadpool.

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La primissima apparizione di Lobo, su LEGION della DC Comics

Certo, come abbiamo visto sopra Lobo è stato creato prima: ma è sulla mini del diabolico e meraviglioso trio Giffen-Grant-Bisley che la mitologia del personaggio viene approfondita e definita. L’accostamento tra i due charachter a fumetti è ovviamente inevitabile: non è neanche un caso se James Gunn, deus ex machina del nuovo DCU, ha deciso di ripescare il personaggio proprio ora, perché il successo di Deadpool, letteralmente esplodo nelle mani della Marvel a luglio 2024 con Deadpool & Wolverine, ha creato l’inevitabile meccanismo di inseguimento facendo si che anche nei lidi DC/Warner cercassero un personaggio brutto, sporco e cattivo da dare in pasto al pubblico adorante.

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E brutto, sporco e cattivo Lobo lo è senza dubbio, e se si deve essere sinceri lo è anche in misura maggiore rispetto al suo corrispettivo nella casa editrice di Park Avenue: perché se Wade Wilson è mercenario ma fondamentalmente buono, Lobo è cattivo fino al midollo; se il primo è corroso da un cancro che lo spinge a vendicarsi del mondo, il secondo fa quello che fa per pura iniziativa personale.

Certo, anche Lobo si muove per soldi, ma la similitudine finisce proprio qui.

Nella celebratissima L’Ultimo Czarniano (uscita così solo nella prima pubblicazione in volume, le quattro puntate mensili in edicola avevano come unico titolo Lobo), Grant e Giffen danno un passato a Lobo: se fin dall’inizio è stato un cacciatore di taglie intergalattico, con un look a metà strada fra un motociclista e un Kiss, i due autori rivelano che il suo nome significa, nella sua lingua, “colui che divora le tue viscere e ne gode profondamente”.

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La copertina del primo numero della miniserie Lobo L’Ultimo Czarniano

Lobo nasce nel pacifico paradiso di Czarnia, ma alla nascita viene marchiato come il diavolo incarnato perché fin da piccolissimo mostra una particolare predisposizione per la violenza gratuita, il massacro e le armi pesanti. Rarissimo: perché gli czarniani sono pacifici per natura, ricolmi di buoni sentimenti, e perciò orripilati quando il piccolo Lobo taglia la gola al direttore della sua scuola.

Figurarsi quando l’uomo, anzi l’Uomo come si fa chiamare, decide di sterminare tutta la popolazione del pianeta (cinque miliardi di persone) con un insetto creato da lui stesso in laboratorio: simile ad uno scorpione, l’animaletto provoca la morte agonizzante in tutto il pianeta, davanti a Lobo che, geneticamente differente dagli altri e quindi immune, beve birra affacciato al balcone mentre strimpella canzoni heavy metal alla chitarra.  

La miniserie inizia quando Vril Dox, capo della forza di polizia della L.E.G.I.O.N., incarica il mercenario di andare a recuperare un prigioniero e scortarlo fino da lui, facendosi assicurare di proteggerlo per portarlo vivo e vegeto. Lobo accetta ma scopre solo in seguito che il prigioniero è una lei, ovvero Miss Tribb, sua ex insegnante alle elementari, autrice del libro Biografia non autorizzata di Lobo, nonché unica altra czarniana immune al genocidio.

Furioso, Lobo deve sopportare la donna (obiettivamente insopportabile…) e addirittura difenderla durante il viaggio, lasciando ovviamente dietro di sé violenza e distruzione: ma non appena Miss Tribb viene consegnata nelle mani di Vril Dox, l’Uomo le spezza il collo, andando via sghignazzando in quanto il compito era di portarla incolume “fino alla consegna”.

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Lobo e Mrs Tribb, insegnante insopportabile, nelle illustrazioni di Simon Bisley

L’Ultimo Czarniano riscuote un ottimo successo di pubblico, facendo lievitare il costo del primo numero da 99 cent (costo standard) a 10 dollari in solo un anno, e vincendo anche il Comics Buyer’s Guide Fan Award come miglior miniserie dell’anno.

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Lobo way of life

Pura malvagità, ecco cosa sembra e anzi è Lobo.

Ma probabilmente, nelle intenzioni del suo creatore Giffen, scrittore raffinato e sempre ispirato, la malvagità era un modo per parlare di caos e anarchia allo stato puro, contrapposti alla bontà senza difetti del classico supereroe del primo Novecento. Proprio per questo, Lobo -per quanto cattivo, sbracato, osceno, senza pietà per nessuno se non per i delfini che lui ama- non è un villain: è solo Lobo.

Perché il suo modo surreale di affrontare le situazioni, i suoi vizi, il suo essere (a modo suo) conforme alla parola data, lo rendono prima di tutto travolgentemente simpatico, e poi affascinante per quel suo essere fuori dagli schemi e mai politically correct ma totalmente incurante delle conseguenze.

Da non sottovalutare i disegni di Simon Bisley. Non è certo un caso che il successo di Lobo è arrivato in maniera massiva e anche oltreoceano solo con la prima miniserie: Bisley –Biz per gli amici- ha uno stile basato sulle vernici e sull’airbrushing così come sugli inchiostri, fortemente influenzato da autori come Frank Frazetta e Bill Sienkiewicz, e prende ispirazione dalle copertine degli album rock, dai graffiti metropolitani e dall’arte del fumetto tradizionale.

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Il suo Lobo è anatomicamente scorretto ma funzionale, le sue figure monolitiche eppure così plastiche prendono forma dalle pagine e rendono le sue avventure (almeno le prime, quelle firmate dal trio originale: Lobo Paramilitary Special; Lobo’s Back; Lobo: Infanticide) un’esperienza unica.

Lobo: love of Momoa

Fallito il DCEU (DC Extended Universe) della Warner, James Gunn è l’uomo incaricato di rianimare la DC Comics al cinema, cercando di dare coesione alla continuità ma soprattutto una visione più aderente allo spirito dei personaggi.

Il suo “debutto” avverrà a luglio 2025 con Superman, ennesima versione dell’uomo d’acciaio: ma proprio negli ultimi giorni dell’anno è trapelata la notizia che, tra i tanti progetti futuri del DCEU, ce ne sarà uno dedicato proprio al nostro Uomo. La scelta sull’attore che impesonerà Lobo è stata sorprendente proprio perchè forse fin troppo “scontata”: ad impersonare l’ultimo czarniano sul grande schermo sarà infatti Jason Momoa! L’attore, da sempre dichiarato fan del personaggio DC, ha una evidentissima somiglianza fisica e fisiognomica con Lobo; ma ha già avuto un ruolo più che rilevante del precedente DCEU, ovvero Aquaman, nei due film diretti da James Wan che hanno avuto un discreto successo di pubblico ma sono stati generalmente demoliti dalla critica.

Vedremo se Momoa saprà far dimenticare il passato “marino”, e soprattutto se riuscirà a confermarsi all’altezza delle aspettative che a questo punto sono altissime.