La grande differenza rispetto a Squid Game sta nel fatto che The 8 Show non segue fasi prestabilite, bensì un conto alla rovescia la cui fine può essere ritardata dai concorrenti. I quali, poi, hanno praticamente libertà assoluta nel fare con i soldi messi a loro disposizione – ma sempre nel gioco – tutto quello che vogliono.
Questo significa anche procurarsi materiali letali, armi o di peggio, e inscenare situazioni distopiche e grottesche con viltà punitiva che però, attenzione, sono sempre gli stessi concorrenti a creare, senza suggerimenti o incitamenti, liberi di gestire il gioco come vogliono. The 8 Show si presenta quindi un altro grande studio sociale, o meglio sulle disfunzioni della società moderna.
Questo ovviamente non lo rende meno interessante. Anzi: come fa anche lo show di Hwang Dong-hyuk, mette in scena un format d’intrattenimento intelligente e provocatorio che non si fa mancare momenti estremi e disturbanti ma può occasionalmente essere comico e persino divertente, a seconda dei punti di vista.
Non si sa ancora se ci sarà una seconda stagione, ma è chiaro che con questo tipo di format i coreani hanno intuito una formula azzeccata con la quale colpire gli spettatori nel modo giusto, e sarebbe perciò un peccato se non continuasse. Ha senso parlare di un semplice “clone” di Squid Game? Secondo noi no, The 8 Show si difende come serie a sé stante: guardatela e ne avrete conferma.
