Da Syd Barrett ai Beatles: come l’LSD ha cambiato il mondo del rock

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LSD: tre lettere che nella musica rock hanno avuto più importanza che in qualunque altro genere. Ecco perché

Lucy in the sky with diamonds“: così cantavano i Beatles in una hit che a soli 9 anni riecheggiava potentemente nella mia testa, subito dopo aver visto ed essermi innamorato del celebre “Across the Universe” diretto da Julie Taymor. Un film in cui i fab four fanno da colonna sonora a una bellissima storia d’amore negli USA degli anni ’60. La pellicola è un musical colorato, bizzarro, onirico accompagnato da 33 canzoni dei Beatles che con estrema naturalezza mi ha avvicinato al rock psichedelico.

E come non esserne affascinati a quell’età da un genere che sprizzava amore e stimoli visivi da tutti i pori. Come non farsi accompagnare in un’altra dimensione dai Pink Floyd sentendo la frase “Shine on you crazy diamond” – Risplendi diamante pazzo – dedicato a quel folle genio che era Syd Barrett.

L’LSD ha cambiato la storia del rock mondiale. Il suo impatto non è stato significativo solo in ambito musicale ma anche sulla cultura popolare degli anni ’60 e ’70. La potenza di questa molecola ha coinciso con l’era della controcultura già ormai avviata dagli anni ’50: un periodo di anticonformismo per cui la musica rock divenne il mezzo perfetto per esprimere il dissenso popolare.

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Tutto nasce in California. Non voglio stare qui ad ammorbarvi con una lezioncina di storia, ma è utile sapere che l’acid rock nasce dalla California hippie e quasi per osmosi raggiunge lidi freddi e inesplorati. L’LSD come già detto è stato un tramite per raggiungere i così detti suoni psichedelici, contraddistinti da effetti sonori, lunghe improvvisazioni strumentali che erano la forma più intima di espressione artistica in una canzone rock. Incarnava uno dei tanti elementi  caratteristici della ribellione di quei tempi, già tratto distintivo della beat generation anni ’50: l’LSD amplificava, esaltava, creava e soprattutto agiva da collante per una grande fetta di popolazione.

Ed ecco come le fredde coste inglesi si ritrovano invase da colori strampalati, disegni e allucinazioni. Ѐ il caso delle sonorità rivoluzionarie esplorate nel profondo dai Pink Floyd nell’album “The Piper at the gates of dawn” . Uscito nel 1967, è uno dei masterpiece di un gruppo che poi si evolverà in una direzione più progressive anche in seguito alla perdita del proprio frontman, e anima psichedelica, Syd Barrett.

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I Beatles che non hanno mai nascosto di aver fatto uso di LSD, si prendono la scena con album del calibro di “Sgt. Pepper” con al suo interno la sopracitata Lucy in the Sky. Il cambio della personalità di John Lennon segue la scia della sua evoluzione musicale abbracciando il lifestyle hippie. Intanto, però, la dicotomia Beatles e Rolling Stones non prosegue sui binari lisergici: Richards & Co decidono di rimanere sulle sonorità blues, in linea di massima, eccetto che per un progetto.

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