Squid Game 2: cosa ha funzionato e cosa no nella seconda stagione della serie cult coreana

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Tirando le somme: a voi è piaciuta la seconda stagione di Squid Game o no? Ecco cosa secondo noi ha funzionato, e che cosa invece si poteva fare meglio

La formula di Squid Game

Giunta alla sua seconda stagione, Squid Game sembra riconfermarsi come il grande fenomeno che fu alla sua uscita, nel 2021. Di immaginari distopici simili ne abbiamo visti, ma solo la creazione di Hwang Dong-Hyuk è riuscita a tradurne uno in una veste accattivante, provocatoria e avvincente tale da colpire un pubblico internazionale e creare un fenomeno pop di massa.

Complici una precisa iconografia, colori, simboli, numeri e location, così come l’utilizzo delle musiche, di certe inquadrature e ovviamente di colpi di scena da mani nei capelli, con personaggi assolutamente memorabili – il buon vecchio Seong Gi-hun in primis, ovviamente – per cui fare il tifo e giusto quel tanto di violenza che basta a rendere la serie incisiva e importante.

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Gi-hun e i personaggi

Quanto di questa formula vincente riemerge nella seconda stagione? Bé, praticamente tutto: i nuovi personaggi funzionano benissimo e lasciano spazio a tutta una serie di dinamiche inedite, mentre i nuovi giochi – anche se finora ne abbiamo visti solo due – sono diabolici e frenetici, e non fanno rimpiangere le macchinazioni della prima stagione.

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L’evoluzione di Gi-hun come personaggio è rimarchevole, così come il suo ruolo di “rottura” nella nuova edizione, che squilibra i meccanismi pre-esistenti dello Squid Game. Ne risulta una stagione molto più intensa, perché stavolta sappiamo cosa succede e siamo dalla parte di Gi-hun al 100%.

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Meno mistero

Questo è però, forse, un po’ anche il problema. All’uscita della prima stagione non sapevamo nulla di nulla di Squid Game: perché i giochi si svolgono, chi li organizza, cosa davvero si rischia. Ogni nuovo limite distopico superato era, nel 2021, una sorpresa e un inoltrarsi in un mondo misterioso dalle regole arcane.

Stavolta, invece, sappiamo o possiamo farci un’idea di quello che succederà: conosciamo le logiche dei giochi e tutta l’aura di mistero della prima stagione viene a mancare. Cosa compensata, comunque, da punti di vista inediti come quelli della guardia 011 o del Front-Man, che prende posto tra i player con il numero 001.

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Il cliffhanger

Detto questo, a livello di contenuti la seconda stagione non fa mancare nulla ed è assolutamente memorabile. Il problema vero è un altro: la decisione, cioè, di interrompere la stagione su un cliffhanger, lasciando le cose in sospeso in un momento assolutamente critico. Scelta che certo gioca a favore dell’hype ma che molti fan non hanno gradito.

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Insomma, tanto più perché la stagione 2 è riuscita bene quanto la precedente, interromperla a metà e lasciare un anno di attesa per il seguito può non essere stata la scelta migliore. Diciamo che tutti sarebbero disposti a “perdonare” la decisione in cambio di un finale esplosivo, epico e memorabile. Sarà quello che avremo?

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