8) Indiana Jones e L’Antico Cerchio
A cura di Claudio Faccendi
Prendiamo un’IP cinematografica famosissima dove i nazisti sono perlopiù gli avversari principali, diamola ai MachineGames e cosa potrebbe andare storto? Decisamente niente! Chi lo ha giocato sarà sicuramente d’accordo con noi nel dire che l’opera targata Bethesda è sicuramente la cosa migliore sia capitata a Indy dai tempi del famigerato Fate of Atlantis. L’ultima fatica dei MachineGames si pone nel periodo d’oro del professore, a cavallo tra il primo e il terzo film. Una scelta tanto giusta quanto pericolosa dato che, riproponendo Indy al suo massimo splendore, sbagliare anche solo una sbavatura poteva compromettere la percezione dei vecchi fan verso il titolo.
Possiamo garantirvi però che i ragazzi di MachineGames hanno avuto un rispetto incredibile per l’IP, andando a studiare a fondo tutta la lore del professore e addirittura i tagli registici per riportarli in modo magistrale nel gioco. Indiana Jones e l’Antico Cerchio diverte, impegna e propone una storia tanto ben curata e ideata quanto portata avanti in modo magistrale. Forse si ha la sensazione che il tutto potesse essere portato a termine qualche ora prima (ci siamo divertiti col titolo ben oltre le 40 ore di gioco esplorando il più possibile) ma una volta terminato possiamo garantire che l’obiettivo di rendere al massimo Indy in un videogioco è decisamente centrato.
Nota di merito, assolutamente da citare, è sicuramente la profondità e la perfetta caratterizzazione dei comprimari e, soprattutto, del villain principale del gioco: Emmerich Voss. Senza di esso il gioco avrebbe perso metà della sua efficacia. Ma sappiamo quanto gli sviluppatori siano capaci in tal senso e anche in questa occasione hanno rappresentato gli avversari in modo perfetto, con i loro punti di forza e le loro rocambolesche défaillance presenti anche nei film. Indy è tornato e lo ha fatto nel migliore dei modi!
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