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5. Borderlands

Negli ultimi anni abbiamo piacevolmente constatato come il media videoludico stia prendendo sempre più un’ottima forma sul versante live action, sia esso serie TV che lungometraggio. Un’inversione di rotta rispetto al passato in cui i videogiochi venivano recepiti dai grandi produttori cinematografici come merce superficiale e formata solo da effetti speciali senza alcuna profondità. Dopo quindi notevoli successi nella direzione opposta arriva in gamba tesa Borderlands.

Prendiamo una famosa IP videoludica, divertente e irriverente, buttiamoci dentro un cast stellare e siamo sicuri che il successo sarà garantito. Precisamente… Tutto non poteva andare nel peggiore dei modi. Durante tutta la visione del film ci siamo chiesti del perché Jamie Lee Curtis, Jack Black, Kevin Hart, Arianna Greenblatt, Edgar Ramírez ma soprattutto Cate Blanchett avessero dovuto sottostare a quello che vedevamo a schermo. Fa decisamente male al cuore.

Ogni tanto qualche battuta di Jack Black, voce del robottino Claptrap, fa pure ridere ma diventano lacrime amare dovute al contesto generale del film. Ok, qualche citazione, ok ci sono i personaggi del gioco con gli stessi nomi, ma tutto il resto dove l’hanno lasciato? Pandora dov’è? La sceneggiatura dov’è? L’unica salvezza sarebbe stata vedere il nome di René Ferretti nei credits. Perché davvero, Borderlands rappresenta l’essenza più brutta dei film tratti dai videogiochi, vuoto e senza la minima profondità.

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A cura di Claudio Faccendi