Nel fine settimana è stato annunciato che Blake Lively ha citato in giudizio il suo regista e co-protagonista di It Ends With UsJustin Baldoni , accusandolo di molestie sessuali e di aver condotto una “campagna diffamatoria” sui social media nei suoi confronti (qui i dettagli). La notizia è divenuta una delle più chiacchierate al mondo, tanto che a commentarla è arrivata anche Amber Heard che, in una dichiarazione esclusiva rilasciata alla NBC News, ha detto:
I social media sono la personificazione assoluta del classico detto ‘Una bugia viaggia per metà del mondo prima che la verità possa indossare i suoi stivali”. L’ho vissuto in prima persona e da vicino. È tanto orribile quanto distruttivo.
Nella causa intentata da Lively contro Baldoni, si sostiene che quest’ultimo abbia assunto un team di pubbliche relazioni per realizzare una “campagna di ritorsione per manipolazione sociale” nei suoi confronti durante la produzione del film. Secondo la denuncia, ciò è stato fatto con l’intenzione di rovinare la reputazione di Blake Lively.
Nel caso di Amber Heard contro l’ex marito Johnny Depp, la donna è stata citata in giudizio per diffamazione dopo aver scritto un articolo di opinione per il Washington Post in cui accusava l’uomo di essere un abusatore. L’articolo non lo nomina, ma è stato giudicato diffamatorio nei confronti dell’attore, a cui sono stati riconosciuti 12 milioni di sterline di risarcimento.
Amber Heard ha intentato una controquerela contro Depp e gli è stato riconosciuto un risarcimento di 1,5 milioni di sterline. Dopo il processo, l’attrice ha affermato che la decisione “riporta indietro l’orologio a un’epoca in cui una donna che parlava apertamente poteva essere pubblicamente umiliata e umiliata”.
Depp ha pagato Melissa Nathan, un’importante responsabile delle crisi di pubbliche relazioni per tutta la durata del processo con Amber Heard, e ora la donna è stata assunta da Baldoni durante la produzione del film, uscito nell’agosto di quest’anno.
Durante il tour stampa del film, hanno iniziato a circolare voci su una frattura tra Blake Lively e Baldoni, e i fan hanno notato che i due non si presentavano insieme alle conferenze stampa. E questo nonostante siano co-protagonisti e Baldoni sia anche il regista.
Tuttavia, dalla causa è emerso che i messaggi scambiati tra Melissa Nathan e l’addetto stampa di Baldoni facevano riferimento alla presunta campagna diffamatoria sui social media. A causa di un mandato di comparizione, i messaggi furono resi pubblici e uno di questi, inviatodall’agente di Baldoni Jennifer Abel parlava di come l’attore volesse sentire che “[Blake Lively] poteva essere sepolta”.
Melissa Nathan ha risposto:
Certamente, ma sapete che quando inviamo documenti non possiamo inviare il lavoro che faremo o potremmo fare perché ciò potrebbe metterci in grossi guai. Non possiamo scrivere che la distruggeremo. Immaginate se un documento che dice tutto ciò che lui vuole finisse nelle mani sbagliate. So che possiamo seppellire chiunque, ma non posso scrivergli questo. Sarò molto difficile