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Per introdurre Red One dobbiamo iniziare da una lezione di storia.
Arriva in streaming dopo essere passato dalla sale Red One, un action comedy a tema natalizio che riesce clamorosamente a non essere né action né comedy.
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Per introdurre Red One dobbiamo iniziare da una lezione di storia.
C’era una volta l’epoca dei Blockbuster. Associati all’estate, si trattava di film con un enorme budget, e con incassi stratosferici. A un certo punto, però, gli studios decisero di che 2/3 blockbuster l’anno voleva dire non sfruttare le potenzialità (economiche, non creative) per tutto l’anno. Il risultato è stato l’inevitabile ma costante declino del genere fino alla creazione del flopbuster.
Sulla carta, Red One ha tutte le carte in regola per andare direttamente su Amazon. Fare orrendi film con attori di “gran nome” strapagati per attirare nuovi abbonati è una tradizione a cui netflix ha dato il via. Ma portare questi film al cinema….pessima idea.
Babbo Natale (nome in codice Red One) è stato rapito. Nonostante la sua posizione fosse tenuta al sicuro dalla MORA (un’organizzazione governativa che protegge e sorveglia creature mitologiche), uno dei migliori cacciatori di taglie e hacker al mondo, Jack O’ Malley è riuscito a rintracciarlo per conto di un suo misterioso cliente. Il capo della sicurezza di Babbo Natale, Cal, recluta Jack per aiutarlo a trovare Babbo Natale e salvarlo dal misterioso rapitore…
La trama può sembrare idiota, ma ci sono delle chiare potenzialità. Il problema è che il valorizzare l’idea dipendeva disperatamente dalle capacità di dare una buona (e sopratutto originale) esecuzione all’idea, di bilanciare il tono dell’opera e giostrare i personaggi in maniera da ritagliare loro una personalità.
Red One è un film confuso, privo di una direzione. Non è chiaro chi sia il pubblico target del film: la storia ed i personaggi sembrano più adatti a un pubblico giovane, se non di bambini, ma il generale tono e le scene d’azione sono chiaramente destinate a un pubblico più maturo. Il risultato è un film che lotta contro sé stesso, cercando di far funzionare una premessa in cui non crede e riuscendo ad essere troppo infantile per un pubblico adulto e troppo adulto per un pubblico giovane.
I personaggi sono archetipi visti e rivisti, senza un briciolo di personalità che potesse distinguerli, con l’unica potenziale eccezione dell’Orso Bianco Garcia che, pur essendo presente nel trailer e nel poster compare giusto per qualche minuto all’inizio e alla fine del film.
I protagonisti sono Cal, interpretato da Dwayne Johnson, il veterano che segue le regole, amareggiato dalla cattiveria delle persone e al suo ultimo incarico prima della pensione e Jack (Chris Evans), detective privato, superhacker ma un perdente nella sua vita privata e padre assente per suo figlio Dylan. Suona familiare?
Certo che si. Si tratta di archetipi che abbiamo visto decine su decine di volte. E, sia chiaro, essere un archetipo non è di per sé negativo, poiché gli archetipi esistono per una ragione. Ma il personaggio deve poi evolversi, distinguersi, seguire la propria storia. Che non è quello che succede qui. Non c’è un solo tratto o caratteristica che renda anche un solo personaggio unico e distinto dalla massa che imita.
Se avete letto quei quattro righi di trama e quel rigo per personaggio sapete esattamente come la storia di Red One andrà avanti. Potete indovinare la storia punto per punto.
Ma Red One avrebbe potuto avere un altro out, un’altra ancora di salvezza se i personaggi avessero avuto un briciolo di carisma. Ma no. Gli attori si approciano alla recitazione come se fossero alla prima lettura del copione, vedendo le battute per la prima volta. Se Dwayne Johnson, un tempo, ci aveva dato l’impressione che voleva diventare un attore vero, che veramente voleva impegnarsi, chiaramente quella persona non esiste più. La sua recitazione è la stessa degli ultimi anni.
Possiamo tagliare la sua traccia audio, sostituirla con qualsiasi altra battuta di qualsiasi altro film abbia fatto negli ultimi anni e i personaggi coinciderebbero perfettamente. Discorso simile potrebbe farsi per Lucy Liu e Chris Evans, attori che hanno dimostrato altrove di saper recitare ma che sono qui perché Amazon, a quanto pare, onora puntualmente gli assegni alle celebrità. L’unico che sembra, non oso dire impegnarsi, ma almeno divertirsi col materiale datogli, è J.K. Simmons nel ruolo di Nick, Babbo Natale, Red One.
Parlando di soldi, questo film è costato 250 milioni di dollari. Ora, sia chiaro che Red One ha dei buoni effetti speciale e dell’ottimo trucco (con Krampus eccellente) ma non ha nessuna scusa per costare così tanto. Certo, magari il problema è il fatto che per questo film The Rock ha incassato la bellezza di cinquanta milioni.
Praticamente 1/5 del budget è stato speso per un attore il cui ego non corrisponde più allo star power (nessuno compra un biglietto perché vuole vedere The Rock). Quindi quando si disse che The Rock aveva causato cinquanta milioni di danni al film non si era lontani dal vero. Semplicemente, i danni di The Rock a Red One sono dovuti alla sua mera presenza.
Questo è un film che non ha alcun motivo di costare 250 milioni di dollari. In un’altra era questo film sarebbe costato tra i 50 ed i 75 milioni e portarlo al cinema avrebbe addirittura generato un profitto per Amazon. Invece, pur non essendo neanche degno di entrare nella top dei peggiori film dell’anno, Red One può vantarsi di essere entrato nella top dei peggiori flop dell’anno.
Come ho spiegato in questa puntata del nostro podcast “lascimmiapodcast”, una buona regola per capire se un film riesce ad avere successo economico è vedere se gli incassi raggiungono 2 volte e mezzo il budget. Si tratta, ovviamente, di una regola indicativa, ma comunque con un solido fondamento: il budget dichiarato non contiene il marketing e gli incassi non indicano la quota trattenuta dai cinema che proiettano la pellicola.
Red One è costato 250 milioni di dollari. Questo vuol dire che, per essere certi che un film così ottenesse un profitto avrebbe dovuto incassare 625 milioni. Con 176 milioni d’incasso questo film non è neanche arrivato alla soglia del budget.
Red One non è il peggiore film dell’anno. Ma è un film che dura troppo per quello che offre, che fallisce nell’unica cosa importante: intrattenere lo spettatore. Se avete due ore di tempo…guardate altro.