I 10 dialoghi più Cringe di The Lady [LISTA]

Ecco a voi una selezione dei dialoghi più assurdi presenti nella web serie The Lady, di Lory del Santo

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4. “Elevata, vorrei agguantarla”

Cambia lo scenario, ma non il livello di profondità. Siamo in palestra, tempio della virilità e del sudore, dove l’istruttore di Lona, Simone, decide di elevarsi – letteralmente e figurativamente – con una frase che sembra uscita da un B-movie anni ’80:

Tizio random: “Oh Simone, certo che Lona è una gran bella gnocca.”
Simone: “Elevata, vorrei agguantarla.”

Fermi tutti: “elevata” in che senso? È un riferimento al suo rango sociale? La frase è così assurda che può significare tutto e niente, come un haiku sgrammaticato. Ma è proprio questo il bello di The Lady: non tutto deve avere un senso. Non tutto deve essere spiegato. Lona è elevata, e a noi basta questo.

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5. “Lei ha esperienza come bodyguard?” – “Ho fatto il cameriere”

Arriviamo a un altro capolavoro di The Lady: il colloquio di lavoro. Doris, con l’aria seria di chi sta selezionando personale per una multinazionale, intervista una serie di candidati improbabili per il ruolo di bodyguard di Lona. Ed ecco che arriva il momento clou, quando un giovane si presenta con l’autostima di un campione olimpico:

Doris: “Lei ha esperienza come bodyguard?”
Candidato: “Sì, ho fatto il cameriere e il barman in molti ristoranti.”
Doris: “Benissimo!”

E qui, amici, capiamo tutto. In The Lady, la logica è un optional. Nel mondo reale, una guardia del corpo dovrebbe avere addestramento, muscoli, magari qualche esperienza militare. Nel mondo di The Lady, però, l’importante è saper portare tre piatti contemporaneamente. Se hai servito cocktail senza farli cadere, sei praticamente un ninja addestrato. Schwarzenegger? Stallone? No grazie. Un cameriere con buone referenze è la guardia del corpo definitiva. Doris lo sa, e noi non possiamo far altro che applaudirla per questa scelta coraggiosa.

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6. “Mia cara, in cosa eccelle?” – “Sono fidanzata”

Doris, che sembra aver studiato gestione delle risorse umane su un volantino trovato al bar, dopo aver terminato i colloqui per il nuovo bodyguard, procede con i colloqui per trovare la nuova segretaria di bella presenza. Se pensavate che le scene precedenti fossero già ai limiti del surreale, sbagliavate, perché qui si toccano vette di assurdità difficili da superare.

Una delle candidate si presenta al capezzale di Doris, che la scruta pronta a giudicare le sue competenze, esperienze e professionalità. O forse no:

Doris: “Mia cara, in cosa eccelle?”
Candidata: “Io in realtà sono fidanzata. Il mio fidanzato è geloso. Per venire qui ho detto che andavo dal dottore.”

Ecco il curriculum vitae che tutte le aziende sognano. Non sapremo mai se questa risposta fosse una protesta silenziosa contro il patriarcato o una confessione involontaria degna di un reality di seconda serata. Quel che sappiamo è che Doris annuisce, come se la gelosia del fidanzato e la scusa del dottore fossero il requisito fondamentale per il lavoro. Forse la segretaria ideale, nel mondo di The Lady, deve essere una maratoneta della menzogna e avere un fidanzato ossessivo come referenza. Ma come se ciò non bastasse, quando la candidata si alza per andare via, Doris le chiede di girasi, per guardarle meglio il fondoschiena… In fondo, l’annuncio era per una segretaria di bella presenza.

 

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7. Amore e bodyguard – dialoghi di cui nessuno sentiva il bisogno

E poi c’è questa perla di dialogo, breve ma immortale. Un confronto tra due personaggi secondari, che riesce ad elevare l’inutilità al rango di arte:

Bodyguard di Lona: “Faccio il bodyguard per una persona molto ricca.”
Interlocutore: “E com’è?”
Bodyguard di Lona: “Una molto bona.”

E l’altro non può far altro che ridere e annuire. Fine. Se esistesse un Premio Nobel per il minimalismo comico, solo per questa scena The Lady lo vincerebbe a mani basse. Questa è la risposta perfetta per chiunque abbia mai voluto liquidare una conversazione nel minor tempo possibile. È diretta, priva di logica, eppure incredibilmente efficace. Samuel Beckett sarebbe fiero. Noi spettatori, invece, ci ritroviamo a fissare lo schermo, chiedendoci se abbiamo appena assistito a un esperimento sociale o a una scena sfuggita al controllo.

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