Volo: “Da giovane mi vergognavo dei soldi che non avevo”

Parlando con Il Corriere della Sera, Fabio Volo ha raccontato alcuni elementi del suo nuovo libro

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Parla Fabio Volo

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Fabio Volo è in giro per l’Italia per presentare il suo ultimo libro Balleremo la musica che suonano. Per l’occasione si è seduto a chiacchierata con Il Corriere della Sera dove ha spiegato, fra le altre cose, l’origine del titolo 

Era una frase che mi ripeteva sempre mio padre – dice Fabio Volo. È una metafora per dire che balleremo, prenderemo, ciò che la vita ci darà

Parlando di questo concetto, Fabio Volo dice

Un tempo mi innervosivano tantissimo. Invece è una frase molto saggia e l’ho sposata adesso che sono grande. È inutile cercare di tenere tutto sotto controllo, puoi darti un po’ una direzione ma la vita va dove vuole andare

Parlando dell’obiettivo del suo libro, lo scrittore dice:

Più che altro volevo lasciare una testimonianza di tutte le difficoltà che ha vissuto un ragazzino di 16/17 anni che partiva da una condizione svantaggiata e che poi ha incontrato dei libri. Storie che mi dicevano di seguire il mio sentire, un mio istinto… Un qualcosa che era lì. E mi ci voleva una quantità di coraggio incredibile, perché ero l’unico della mia famiglia o dei miei amici a fare un salto nel buio. È vera la frase di Dante: Se tu segui la tua stella non puoi fallire. Fidatevi dei libri

Da giovane mi vergognavo dei soldi perché non li avevo. Poi, mi sono vergognato perché li avevo fatti. Adesso, se mi chiedi: sei ricco? Dico di sì non mi vergogno più. Ho fatto vari percorsi per arrivarci. L’accettazione. Non sei né meglio né peggio degli altri, ognuno ha il suo percorso

Che ne pensate?