Hebron Smart City: la città palestinese iper-sorvegliata alla Grande Fratello

Hebron
Credits: HAZEM BADER/AFP/Getty Images
Condividi l'articolo

Definita una vera città distopica, Hebron è costantemente controllata droni e telecamere e la privacy è praticamente impossibile

“I palestinesi che risiedono a Hebron sono le persone più sorvegliate del pianeta” ha detto l’attivista Mnar Adley, ed è un buon modo per descrivere quella che a tutti gli effetti appare come una città distopica del futuro. Non è una cosa avveniristica quanto inquietante: le telecamere e i sistemi di sorveglianza sono davvero ovunque.

Secondo Adley la zona, nota anche come al-Khalil per i palestinesi, è un terreno di test che gli israeliani usano per sperimentare nuovi sistemi di sorveglianza tecnologica e raccogliere grandi quantità di dati sui palestinesi e i sistemi impiegati per farlo sono all’avanguardia in ogni campo, davvero da film di fantascienza.

Per esempio, le telecamere a scan facciale – dette Red Wolf – sono diffuse in ogni strada di Hebron e catturano le immagini di tutti i passanti, rispondendo a un database generale di sistema – detto Wolf Pack – che secondo un rapporto di Amnesty International integra una pratica di apartheid automatizzato, “rinforzando pratiche già esistenti di discriminazione e segregazione”.

Il software di riconoscimento facciale viene utilizzato particolarmente ai checkpoint e consolida la natura strettamente bi-settoriale della città, che infatti è divisa in due zone, H1 e H2. I checkpoint militarizzati proteggono l’espansione dei famosi “insediamenti” israeliani nel quartiere palestinese di Tel Rumeida.

Non è finita perché una I.A. “smartshooter”, ossia una mitragliatrice automatica, rimane fissa e vigile sopra il checkpoint di Shuhada Street e punta verso la zona del mercato di Hebron, ovviamente molto frequentata dai residenti. Oltre a questo le telecamere sono davvero ovunque e sembra che non si possa fare davvero nemmeno un passo senza essere riconosciuti o seguiti.

Uno scenario quindi da Grande Fratello, cioè lo scenario distopico del romanzo 1984 di George Orwell – poi adattato nel format televisivo che conosciamo – in cui tutti sono sorvegliati e tenuti d’occhio ma non solo in una casa, bensì in una intera città. Una situazione che mette i brividi.

Fonte: Scheerpost

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp