Sony ha appena rilasciato il primo, pazzesco trailer di 28 Anni Dopo, terzo capitolo della saga iniziata con 28 giorni dopo, horror post apocalittico di Danny Boyle con Cillian Murphydel 2002 e proseguita 5 anni dopo con 28 settimane dopo. In queste prime immagini possiamo dare un’occhiata al modo in cui la società si è organizzata a seguito dell’epidemia che ha quasi sterminato l’umanità.
Il protagonista assoluto, armato di arco, sembra essere Aaron Taylor-Johnson che verrà supportato da assoluti pezzi da 90 come Jodie Comer e Ralph Fiennes. Avvistato anche Cillian Murphy che, purtroppo, fa ora parte della schiera di infetti.
Recentemente lo stesso Fiennes ha rivelato a Indiewire, che il progetto è di realizzare tre film e ha anche svelato la trama che seguirà il primo.
Si tratta di tre film, di cui due sono stati girati – ha detto Ralph Fiennes. La Gran Bretagna è da 28 anni in questa terribile piaga di persone infette che sono esseri umani violenti e rabbiosi con poche sacche di comunità non infette. E si concentra su un ragazzo che vuole trovare un medico per aiutare la madre morente. Guida la madre attraverso questo splendido territorio inglese settentrionale. Ma naturalmente, intorno a loro nascosti nelle foreste, nelle colline e nei boschi ci sono gli infetti. Ma trova un medico che è un uomo che potremmo pensare strano e bizzarro, ma che in realtà è una forza per il bene
Danny Boyle, che ha diretto l’originale 28 giorni dopo, tornerà alla regia di 28 Anni Dopo, ma solo per il primo dei tre episodi di cui si compone questo progetto. Alex Garland invece, lo scrittore del primo film, scriverà le prime due pellicole.
Prima di 28 giorni dopo, non c’erano molti film sugli zombie: era un genere un po’ morto. Danny e Alex lo hanno riavviato – ha detto Murphy sul motivo per cui il film originale ha avuto un tale impatto sul genere quando è uscito nel 2002. La quantità di meme – so cos’è un meme – che tutti mi hanno inviato durante la pandemia di 28 giorni dopo è stato pazzesco. Dimostra semplicemente che la buona scrittura è preveggente, rimane sempre preveggente e relativa.